Il regista è per Ancelotti come la coperta di lana…

A cavallo degli anni 60 e 70 andava per la maggiore uno slogan pubblicitario che diceva così:

«Metti un Tigre nel motore». In quegli anni, Carlo Ancelotti era poco più che un bambino, ma quello slogan deve essergli rimasto in testa. Nel motore delle sue squadre, infatti, Carletto ha sempre voluto un tigre, o meglio un uomo d’ordine capace di far partire l’azione in maniera ordinata e sistematica.

L’ago della bilancia per Carlo Ancelotti è il regista, quello che si piazza al centro della sua mediana a tre. Dai suoi piedi passa ogni azione offensiva ed è da lì che detta i tempi della manovra. Il minimo comune denominatore delle esperienze italiane ed europee del nuovo allenatore del Napoli è il play. Da Pirlo a Xabi Alonso, passando per Marco Verratti, il regista è per Ancelotti come la coperta di lana per Linus: praticamente inseparabili. Un’accoppiata che negli anni si è rivelata vincente perché ai tempi del Milan la svolta tattica fu data proprio dal cambio di posizione di Pirlo. Da quando lo spostò in cabina di regia, infatti, il rendimento del giocatore è poi schizzato alle stelle e la manovra di tutta la squadra è migliorata in maniera sensazionale.

Fonte: Il Mattino

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