Stazza imponente, tecnica impeccabile, cura maniacale del minimo dettaglio, riflessi felini e un innato senso della posizione. Se il sobrio Rui Patricio si è imposto come l’indiscutibile portiere titolare della Nazionale portoghese dall’Europeo del 2012 qualche motivo ci sarà. Eppure, al di sopra di tutte le qualità sopraelencate, ne spicca una che lo rende un estremo difensore differente: la spaventosa forza mentale. L’avere a fianco una compagna come Vera Ribeiro, rinomata psicologa clinica, certo aiuta, ma la solidità psicologica e la serenità del miglior estremo difensore lusitano vengono da lontano, da una prematura scoperta dello yoga, che pratica quotidianamente, accompagnato dall’applicazione di esercizi di visualizzazione degli eventi, propedeutici alla performance sul campo. Di qui la solidità che gli ha permesso di uscire con i nervi integri dalla più folle stagione mai vissuta dallo Sporting Clube du Portugal, sebbene con un comprensibile desiderio di abbandonare la squadra della vita, alla ricerca di nuove sfide in un ambiente almeno un minimo più sereno.
Fonte: CdS