De Laurentiis non fa sconti. Lo ha detto chiaramente. Ha detto che Sarri ha firmato un contratto fino al 2020, che ha avuto un aumento e che deve rispettare il contratto che prevede la penale di otto milioni di euro se Sarri vuole liberarsene. Era una «penale» a salvaguardia del Napoli per rendere «difficile» l’eventuale intenzione di Sarri di lasciare il Napoli.
Ha ancora senso questa «penale» dal momento che il Napoli ha scelto un nuovo allenatore? Moralmente non ha senso. Ma De Laurentiis è per il rispetto dei contratti. Ha confermato che non farà sconti a nessuno. Quindi tiene prigioniero Sarri fino al 2020?
Ieri il «Mirror» ha pubblicato l’indiscrezione secondo cui il Chelsea (quindi Abramovich) era pronto a pagare gli otto milioni per avere Sarri. L’indiscrezione non è stata confermata. Sarri resta prigioniero di De Laurentiis che vuole monetizzare il suo passaggio al Chelsea. Il contratto gli dà ragione. E così, poiché la ragione spesso è dei fessi, si sciupa nel finale una bella storia che è la storia di Sarri al Napoli, della scommessa di De Laurentiis sul tecnico «sconosciuto» e del magnifico cammino compiuto insieme fra scintille e lapilli. Dopo i tre anni di Sarri, le qualificazioni Champions, i record nella storia del Napoli, i 91 punti di quest’anno mai conquistati da una squadra seconda in classifica (e con 91 punti la Juve ha vinto i due campionati precedenti), il gioco-spettacolo che ha attirato l’attenzione di tutto il calcio europeo e, soprattutto, il valore della «rosa» triplicato sotto la guida di Sarri, appare di puro puntiglio l’atteggiamento del presidente di tenere il tecnico sotto ricatto non avendone bisogno. Buffon direbbe che De Laurentiis ha qualcos’altro al posto del cuore. Ma ha cuore il calcio di oggi? No e poi no. La «penale» di otto milioni scade oggi, ma Sarri resta ugualmente legato al Napoli per il contratto firmato sino al 2020. A digiuno della «penale» scaduta, è ipotizzabile che De Laurentiis, un tipino fatto così, si intestardisca ancora di più a bloccare Sarri. La cosa è ancora più riprovevole se si pensa che De Laurentiis ha scelto Ancelotti da tempo fingendo di stare al «gioco» di Sarri di non decidere il suo futuro nel Napoli.
In pratica, Aurelione ha esonerato Sarri da un mese e più senza però esonerarlo, prima puntando a incassare otto milioni e da domani, svaniti quelli, vuole tenerlo fermo per due anni punendolo per lesa maestà (la mancata decisione di inginocchiarsi e accettare un quarto anno con problemi evidenti di rilancio della «rosa»).
È un brutto finale. Aurelio si fa forte di avere spiazzato l’ambiente con un altro dei suoi colpi di genio, l’ingaggio di Ancelotti. Lo spread è sceso e Sarri marcisca senza calcio per due anni. Con Ancelotti De Laurentiis si è fatto fotografare alla James Bond, pistole in mano e sguardo furbo. E James Bond ha licenza di uccidere anche un allenatore. Bruttissima storia. Però, calma. Il presidente ha annunciato che con Ancelotti il Napoli si avvicinerà alla Juventus. Guarda caso, la distanza di Napoli da Torino è di quattro paralleli, proprio come i quattro punti a fine campionato fra Napoli e Juventus. Ancelotti lavorerà, d’accordo con l’Istituto geografico De Agostini, per avvicinare il 41° parallelo napoletano al 45° torinese. La terra in Italia si muove in continuazione e l’operazione potrebbe riuscire.
Mimmo Carratelli su Il Mattino