Un container dalla Cina con 90 mila prodotti griffati Juventus, individuato nel porto di Genova. Un opificio, scoperto ad Aversa, dove venivano rietichettate bottiglie di shampoo con i segni distintivi del Napoli. Il mercato dei falsari è senza confine e dà sfogo alla fantasia, sfruttando l’appeal commerciale del calcio. Ecco perché l’operazione Offside Counterfeiting, durata tutta la stagione, assegna uno “scudetto” meritorio al Nucleo speciale tutela proprietà intellettuale della Guardia di Finanza. I danni economici provocati dalla contraffazione al sistema calcio sono notevoli, in termini di mancati incassi da merchandising. Ma i danni sono anche per il sistema Paese, sul piano fiscale e sociale. L’azione avviata lo scorso settembre – un mix di prevenzione e contrasto senza precedenti, grazie alla sinergia tra istituzioni – ha registrato 70 interventi, quasi mezzo milione di prodotti sequestrati e oltre 80 soggetti verbalizzati. Spesso le indagini hanno portato alla ricostruzione della filiera di produzione e alla individuazione delle industrie del falso. E attraverso il monitoraggio sul web è stato scoperto un fantomatico concorso a premi che dava la possibilità di acquistare a prezzi irrisori magliette autografate da calciatori, ovviamente farlocche.
Fonte: gasport