Le stelle sono tante, ma nel centrocampo azzurro c’è n’è una che brilla di luce propria, quella che porta in coda il talento di Piotr, Piotr Zielinski. Eletto da Hamsik suo erede, mezzala elegante che gioca la palla con entrambi i piedi, che dribbla e inventa, che segna (sette reti stagionali) e fa segnare, che a 24 anni è cosciente solo a metà del suo infinito potenziale. Ancelotti vorrebbe accoglierne la definitiva esplosione, in Piotr ha intravisto doti da campione e spronarlo, lavorando sull’aspetto mentale, sarà solo una delle tante sfide da affrontare. Ma per assecondarne l’estro servirà coprirgli le spalle, creando una diga che ne supporti l’impulso offensivo. Ancelotti l’ha già individuata in Allan, uno stakanovista educato, sempre presente nell’ultima stagione, ed anche nel giovane Diawara, ventuno anni a luglio, un diamante grezzo da valorizzare rispettando i tempi, le debolezze e però sfruttando i margini di crescita, che sono ampi.