il tema –Sarrismo e Allegrismo, modi diversi per conquistare il risultato. Differenze per allenatori e media”
Queste le dichiarazioni del presidente dell’Aiac Renzo Ulivieri:
“Il percorso del calcio italiano è difficile, abbiamo commesso molti errori. Dopo il mondiale vinto nel 2006 pensavamo che il calcio fosse solo quello che giocavamo noi. Ci siamo accorti che non poteva bastare e quindi siamo andati a studiare il calcio inglese, spagnolo e sudamericano.
Ricordo che prima di andare ad allenare il Parma andai in terapia perché credevo di essere un allenatore sfortunato che non riusciva a vincere partite sfortunate. Poi in Emilia mi trovai dei campioni assoluti ed ho capito che non è sempre una questione personale. Il calcio, il risultato, lo fanno i calciatori.
La bellezza? È soggettiva. Se Zeman vedesse il Napoli si lancerebbe dal terrazzo al terzo passaggio orizzontale (ride ndr).
Credo che il Napoli abbia fatto il massimo con il capitale umano a disposizione, con un gioco idoneo alla caratteristiche dei suoi calciatori.
Poi ha perso anche un fuoriclasse come Higuain per cui a Sarri non può essere detto nulla.
Adesso è arrivato Ancelotti, un grande allenatore, molto intelligente. Partirà dal lavoro di Sarri, effettuerà degli accorgimenti ma non stravolgerà quanto fatto. Anche il tecnico di Figline ad Empoli giocava col trequartista, poi a Napoli si è adeguato agli esterni fortissimi che aveva in rosa.
Sarrismo o Allegrismo? Non si può rispondere. Di solito si dice che chi vince ha sempre ragione, però credo che anche questo sia riduttivo. Penso che abbia vinto chi ha fatto meglio col capitale umano a disposizione”.