Sarri è orientato a lasciare la panchina più gratificante della sua carriera non tanto perché abbia ricevuto offerte irrinunciabili ma perché non sa se vi sarà continuità tecnica: più azzurri potrebbero partire e lui sa che occorre tempo, a prescindere dalle loro qualità, per adeguare nuovi giocatori ai sincronismi dei suoi schemi. È una riflessione seria, che deve essere stata maturata in questi mesi, parallelamente alle vicende di un campionato esaltante che si è concluso con l’amarezza di arrivare a un punteggio record e di vedere il Napoli secondo, proprio come quella bellissima Olanda del 74 e del 78 che è stata un modello. Le parole di Maurizio sono state chiare anche ieri. Ha parlato di un ciclo finito, assicurando dopo gli inchini agli spalti che non allenerebbe un’altra italiana. Ha dei dubbi, però. E in questi dubbi hanno fatto breccia i cori dei 52mila napoletani presenti al San Paolo in rappresentanza della città che è grata al tecnico per il suo straordinario lavoro e perché ne rappresenta bene i colori. Dice che riflette sulla proposta di rinnovo presentata da De Laurentiis. Se lo fa, fa bene. Perché la partenza di due o più giocatori non può rappresentare un limite per la crescita del Napoli e di Sarri, se la società metterà a disposizione le risorse per continuare a tenere su alti livelli la squadra. Altrimenti, meglio evitare matrimoni di interesse o finzioni. Non lo meriterebbero i protagonisti di questa annata che appare irripetibile ma che può diventare ripetibile, con premesse chiare. Tutto si saprà in poche ore.
Fonte: Il Mattino