Alessandro Formisano è stato ascoltato dai pm che indagano sui rapporti tra calciatori del Napoli e alcuni imprenditori finiti agli arresti otto giorni fa. Meno di due ore, tanto è durato il faccia a faccia tra Alessandro Formisano, manager del Napoli, e il pm anticamorra Francesco De Falco.
Convocato come persona informata dei fatti, all’indomani della discovery di alcune intercettazioni che svelano un progetto all’ombra del Calcio Napoli: quello di realizzare orologi col brand «Napoli calcio», un piano imprenditoriale mai andato in porto probabilmente proprio per il no secco del club azzurro.
Quanto basta a convocare ai piani alti della Procura lo stesso Formisano, come potenziale teste nel corso dell’inchiesta culminata giorni fa in alcuni arresti e nel sequestro di una discoteca a Coroglio.
Ricordate il caso dei tre fratelli Gabriele, Giuseppe e Francesco Esposito, con tanto di sequestro del Club partenopeo? Una vicenda su cui la Procura di Napoli sta facendo chiarezza, in relazione a un altro filone, nato dalle telefonate di Francesco Esposito e un suo conoscente, nel corso della quale puntano a strappare il via libera da parte del responsabile dell’area marketing del Napoli, per un’operazione commerciale che non prenderà mai le mosse. Scrivono gli uomini della Dia: «Le intercettazioni riscontravano che anche in questo progetto di investimento gli Esposito avessero intenzione di coinvolgere Paolo Cannavaro, la cui presenza avrebbe ovviamente garantito un importante ritorno pubblicitario».
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