Allora, ricapitolando: siamo matematicamente secondi e quindi abbiamo la stessa necessità di fare punti del sottoscritto di farsi la permanente (per chi non mi conoscesse ho la stessa capigliatura di una palla da bowling); le possibilità di vincere il campionato sono pari a quelle della Fedeli di vincere il nobel per la letteratura; il mister probabilmente andrà via e quindi può pure evitare di incazzarsi per ogni errore, togliendo spettacolo al match; giochiamo con la maglia gialla, da sempre foriera di gesti apotropaici di diversa natura e in ultimo, hanno riabilitato Berlusconi.
Che non c’entra nulla con le cose nostre di calcio, ma è comunque una cosa che mi ha toccato parecchio.
Ad ogni modo ciò significa che posso guardare la partita con rimpianto per ciò che poteva essere, ma sostanzialmente senza l’ansia da vittoria e a mente libera, sempre che non mi metta a pensare alla questione della riabilitazione.
Posso quindi godermela tranquillamente senza innervosirmi, in definitiva.
Tempo 5 minuti e già capisco che è impossibile.
Calcio d’angolo azzurro/giallo e sugli sviluppi Mertens la mette dentro.
L’arbitro consulta la VAR e lo annulla. Ingiustamente a vedere le immagini.
-Enzo stai tranquillo è inutile…
Cerco di convincermi, ma ormai sono in clima partita e voglio vincere.
E a dire la verità sembra che vogliano farlo anche i nostri, da come insistono nell’attaccare e a impegnare il portiere doriano, quel Belec, a cui l’ultima volta che incontrammo, quando giocava con il Benevento, facemmo 6 goal.
Ma oggi non è come quel giorno e il portiere, nonostante non brilli per tecnica, e non blocchi una palla nemmeno involontariamente, riesce a sventare tutti i nostri tiri per tutto il primo tempo.
0-0, buon Napoli; buon Sarri; che si va a lamentare dei cori razzisti, aumentando la mia fame di vittoria; Samp inesistente.
Il secondo tempo inizia e và avanti più o meno come il primo: Napoli che attacca, Samp che si difende, tifosi di casa che insultano a voce alta Napoli e i napoletani(dimostrando, proprio nel giorno della festa della mamma, che quella dei cretini è sempre incinta), e io che impreco un po’ contro i tifosi e un po’ per i goal mangiati.
Tutto nella regola insomma, finché non entra Milik e s’inventa il goal del vantaggio con un sinistro a giro che sinceramente non sapevo proprio fosse nelle sue potenzialità.
Mentre sapevamo tutti che era in quelle di Albiol il raddoppio di testa su calcio d’angolo che chiude il match ma non la bocca ai razzisti sugli spalti.
Non fa niente, voi divertitevi così, perché vi dobbiamo togliere sto sfizio, è l’unico che avete…
0-2 con una buona partita da Napoli, o per lo meno da quello del girone d’andata che per lunghi tratti del ritorno avevamo smarrito.
Basta rimpianti, ora tocca pensare al prossimo campionato sperando che sia sulla scia di questo, pur essendoci ancora un’altra partita, più inutile di questa, da giocare.
Nel frattempo, di norma, si debbono fare i complimenti ai vincitori.
Ecco, se vi và, fateli voi, chiamatemi pure antisportivo, me ne farò una ragione ma quest’anno io non ci riesco.
Comunque.
Forza Napoli.
Sempre.
A cura di Vincenzo De Lillo
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