Il Mattino così valuta i 4 difensori azzurri. Tutti sufficienti ma premia Albiol e Koulibaly
Kownacki in teoria è avversario che potrebbe creare danni ma in realtà per incrociarlo l’albanese è costretto a stringersi verso il centro della difesa, perché sennò dalle sue parti l’attaccante si vede raramente: quando Zielinski si sposta nel tridente, lui diventa più accorto perché sa che nei rientri il polacco non è come Callejon
7 ALBIOL
Puntuale sugli anticipi, sbroglia una situazione assai pericolosa nel finale del primo tempo quando sventa un traversone che rischiava di creare danni nell’area azzurra. Attento, anche nei lanci in profondità scelti dai doriani per superare l’affollamento della linea mediana: non si fa mai sorprende nell’uno contro uno. Segna anche di testa. Perfetto.
7 KOULIBALY
Praet lo sfida a spallate e lui resta impassibile. Poi va in anticipo alla sua maniera, ovvero facendo sempre temere il fallo, prima su Caprari e poi su Ramirez. Massiccio non solo quando si tratta di spezzare la trama offesiva degli ospiti (spietato due volte su Kownacki) ma pure quando bisogna alzare la testa e partire alla carica.
6 MARIO RUI
Passa molto del suo tempo nella metà campo dei blucerchiati, a spingere e ad azare il ritmo: Kownacki lo segue e spesso lo insegue a vanvera e molto più spesso finisce nella zona di competenza di Praet. Nella ripresa il suo rendimento non subisce cedimenti, la pressione è costante e non commette mai distrazioni. Insomma, una buona prova.