La Grande Bellezza riesplode nella capacità di occupare il campo e poi di allargarlo, nel giro palla sbalorditivo dal quale escono: un gol annullato a Mertens (5′: dal guardalinee e dal Var, per motivi che sfuggono, considerato che la deviazione da angolo è di Andersen), sei opportunità costruite – alcune sventate da Belec, che s’è preso il posto lasciato da Viviano nel riscaldamento, su Insigne (13′), Albiol (16′) e Zielinski (23′ e 39′) – altre vanificate della rifinitura. E la Samp, che comunque tenta di giocarla, si ritrova «soltanto» con un destro di Caprari (12′) e una traversa esterna (42′) di Ferrari. E’ una serata da applausi per qualità che il Napoli (senza Hamsik per scelta e con Zielinski) espone nel possesso palla (71% nel primo tempo, 65% alla fine) ma anche nella gioiosa fluidità d’un football ritrovato che crea uno scenario tecnicamente delizioso con un solenne Jorginho, uno scatenato Allan e trame che – arrivino da sinistra, soprattutto, o anche da destra – frastornano sempre di più la Samp.