I guai non finiscono mai, neanche quando sei a un passo dall’addio. Mentre Gigi Buffon è concentrato solo sul finale di campionato, che comprende il punto che manca per conquistare il settimo scudetto di fila (il suo nono personale) e l’ultima partita all’Allianz Stadium con la maglia bianconera (Juventus-Verona), la Uefa ha aperto un doppio procedimento disciplinare nei suoi confronti per l’espulsione ma anche per le successive dichiarazioni fatte a Madrid, dopo il rigore dubbio concesso nei secondi finali che ha causato l’eliminazione dei bianconeri dalla Champions. Buffon è a rischio squalifica, una questione di poco conto per un giocatore che — salvo clamorose sorprese — smetterà a fine stagione, ma che potrebbe precludergli la possibilità di giocare la partita d’addio con la Nazionale, in programma il 4 giugno a Torino, nel suo stadio.
DOPPIO CAPO D’ACCUSA Il caso verrà discusso il 31 maggio dalla Commissione Controllo, Etica e Disciplina, pochi giorni dopo le convocazioni azzurre del c.t. Gigi Di Biagio (che verranno diramate intorno al 20 maggio) e pochi giorni prima dell’amichevole Italia-Olanda. Sulla testa del portiere pendono due capi d’accusa: la violazione dell’articolo 15 del regolamento disciplinare dell’Uefa per l’espulsione per rosso diretto e la violazione del comma 2 dell’articolo 11 (condotta offensiva o che viola le regole di base della buona condotta) per le parole pronunciate nel dopo gara.
BIDONE DELLA SPAZZATURA Buffon al Bernabeu fu allontanato dall’arbitro inglese Michael Oliver per le proteste dopo il rigore concesso al Real per il contatto in area tra Benatia e Lucas Vazquez. Rigore trasformato da Cristiano Ronaldo, che consentì agli spagnoli di staccare il biglietto per la semifinale nonostante le tre reti segnate dalla Juventus. Gigi sapeva che quella sarebbe stata la sua ultima in Champions e usò a più riprese parole dure nei confronti dell’arbitro. Lo accusò di essere «insensibile» e di avere «un bidone della spazzatura al posto del cuore». «Un essere umano — disse — non può decretare l’uscita di scena di una squadra per un episodio stradubbio. Se uno non ha la personalità, per dirigere certe partite, deve stare in tribuna con moglie e figli a mangiare le patatine. Ma non si può rovinare una partita epica perché non si ha la personalità adatta al compito».
Buffon per la violazione dell’articolo 15 rischia da 2 a 4 giornate (un turno è automatico per il rosso), da scontare in Champions (competizione che il portiere non giocherà più), in base a ciò che Oliver avrà scritto sul referto. Più pericolosa la violazione del comma 2 dell’articolo 11: il regolamento Uefa parla genericamente di sanzioni disciplinari e Buffon rischia una squalifica a tempo, cosa che non gli consentirebbe di giocare con la Nazionale. Servirà molto buonsenso da parte dell’Uefa, che con una sospensione a tempo si prenderebbe la responsabilità di impedire la partita d’addio di una leggenda del calcio.
Fonte: gazzetta