U. 17 femminile – M. Migliorini: “Contro la Spagna giocheremo senza difenderci”
Non è mica detto che per fare l’allenatore bisogna essere stato un bravo calciatore. Massimo Migliorini, ct dell’Under 17 femminile intervistato dal CdS, sette anni fa è andato studiare in Argentina: due anni di fila per ottenere la “laurea” ovvero il patentino UefaPro. E’ un uomo garbato ed elegante, anche in tuta, ha barba e capelli grigi, pure tanti per i suoi 43 anni. Parla a voce bassa, non esalta, non enfatizza. La sua giovane Italia oggi debutta nell’Europeo Under 17 e non si può far finta di niente quando si modella il futuro con le proprie idee. «Ci siamo qualificati bene, vincendo con convinzione. Ho un gruppo ottimo, ereditato dall’Under 16 dell’anno scorso. Le ragazze sono cresciute molto, hanno consapevolezza della propria forza. Nelle qualificazioni ce le siamo giocata alla pari con le grandi».
GRUPPO UNICO. Faceva il calciatore – difensore – ma quasi se ne vergogna. «Ma sì, lasciamo perdere, ero a livello di scapoli e ammogliati». Migliorini è un coach dell’Under 17 femminile, un po’ per caso ma non per ripiego. Quindi non sa dire se è più facile o più semplice. Per lui è la normalità. «L’anno scorso c’erano tante problematiche. Abbiamo limato un po’ di cose e riequilibrato la situazione. E ora abbiamo un gruppo straordinario, unico. Ho sempre messo al primo posto le ragazze, per il miglioramento, la crescita, lo sviluppo. Bisogna essere pazienti, motivarle, spronarle. Tendono a lasciarsi andare, ad adeguarsi all’avversaria. Giochiamo sempre meglio con chi è più forte di noi e rischiamo con chi è meno forte».
Le sue calciatrici non solo sono donne, ma anche adolescenti, insomma una bella gatta da pelare. Migliorini i figli ce li ha, ma sono maschi e non è la stessa cosa. «Le ragazze non si scindono mai, restano sempre donne e calciatrici. bisogna stare attenti, serve delicatezza».
SI INIZIA. Il girone non è facile. Oggi la Spagna, poi la Polonia e infine l’Inghilterra, era meglio un altro calendario? «Abbiamo tre partite da affrontare con serenità e consapevoli di essere forti. La Spagna ha vinto tre titoli ed è stata finalista nella passata edizione, ha grandi individualità, ma noi non scenderemo in campo soltanto per difenderci. Vedo l’Inghilterra come la vera favorita. Ma possiamo giocarcela alla pari con tutte. La forza della mia Italia è il gruppo. Io non penso tanto al risultato, mi interessano la volontà e la determinazione. Io penso al futuro, lo preparo».
Anche la Figc sta preparando un bel futuro, prendendosi i campionati di serie A e B. «Certo crescerà il livello. La Figc non ha fatto che liberalizzare il professionismo. Solo così verranno le straniere, anche se alcune società le hanno già tesserate. Ma senza contratto, previdenza, maternità, le big non vengono in Italia».
Migliorini voleva fare l’allenatore, non perché fosse un bravo calciatore, anzi, ma perché il calcio ama insegnarlo e dirigerlo come un direttore d’orchestra. Ogni passo che le sue ragazze conquisteranno in Lituania parlerà di lui o farà parlare di lui. Perché le donne per natura hanno il dono di mettere alla luce.
La Redazione