Don Camillo somiglia a De Laurentiis, mentre Sarri è Peppone
Ogni volta che scatta la crisi, De Laurentiis prova a recuperare, offrendo ingaggi altrimenti tenuti al ribasso e promettendo tutti i rinforzi richiesti. Finora i suoi tentativi sono rimasti vani, con Mazzarri e Benitez per nulla inteneriti dalle parole d’amore che il patron riesce a tirar fuori in prossimità dell’addio di chi vorrebbe tenere con sé per sempre. Ci perdonerà Giovannino Guareschi se azzardiamo una comparazione nel rapporto tra De Laurentiis ed i suoi ultimi allenatori, con le vicende umoristiche dei suoi personaggi più celebri: Don Camillo e Peppone. Il prete che parla con Cristo sulla croce e si agita contro la falce e il martello, somiglia tanto a De Laurentiis. Così come il comunista che parla con Marx e ce l’ha con il Clero, dà la sensazione di un Sarri a cui mancano i baffi di Gino Cervi. Scriveva Guareschi “sono due persone unite sulle cose essenziali”, con la speranza che lo facciano anche adesso, ricordandosi che oltre l’ingaggio ed il fatturato, c’è un bene comune da difendere in ogni modo: l’incomparabile tifoso del Napoli.
Fonte: CdS