D’Angelo: “Essere presidente del Napoli vuol dire essere presidente di un sentimento”

Nino D’Angelo, il cui grido «È succieso!» dopo l’incornata vincente di Koulibaly allo Juventus Stadium è diventato virale, confessa: «Ci ho sperato fino a domenica sera. Sì, mi faccio anch’io i conti, vedo anch’io i torti arbitrali, ma vivere senza speranza è disarmante. Sarri ha dato al Napoli un gioco bellissimo e ha fatto diventare il nostro calcio di nuovo internazionale, ma De Laurentiis è molto bravo come imprenditore. Dico che il Napoli ha bisogno di lui e lui ha bisogno del Napoli», osserva salomonico il cantautore. D’Angelo, che conosce bene il produttore (De Laurentiis – a proposito – lo volle nel film Tifosi, accanto a un certo Diego Maradona), ma anche quel popolo che palpita per la causa azzurra, affonda le mani nelle viscere di un amore. «Aurelio deve capire che con il Napoli s’è comprato anche un po’ il sentimento di un popolo. I tifosi che lo contestano sono quelli che nella vita perdono sempre, e che almeno col calcio una volta tanto vorrebbero vincere. È la parte più popolare, la più povera, quella che non conta niente. Quella che prende solo mazzate».

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