Il volto di Hamsik dice tutto. «Avevamo un sogno, lo scudetto. Abbiamo dato tutto sino alla fine, ci dispiace che sia svanito proprio alla fine, c’è rammarico soprattutto per i nostri straordinari tifosi: ci hanno sostenuto con amore».
La Juventus l’ha spuntata ancora una volta e sui meriti Hamsik ha un sussulto legittimo di orgoglio. «Loro hanno sicuramente una squadra e una società più forti di tutti, non so se è giusto che abbiano vinto. Sul campo abbiamo meritato sicuramente di più noi».
Tuttavia, da vero sportivo, Marek non allude a questioni extracalcistiche, non accampa scuse, non cerca alibi e non nasconde qualche rimpianto. «Non siamo arrabbiati per le vicende extracampo, dobbiamo esserlo con noi stessi per qualche punto perso qua e là, penso a quelli col Sassuolo o a quelli con la Fiorentina, ad esempio. Sono sempre i particolari che decidono i campionati. Certi episodi, anche sfortunati, hanno inciso. Gli infortuni di due giocatori importanti come Ghoulam e Milik ci hanno penalizzato notevolmente. Pur essendo cresciuti molto negli ultimi tre anni evidentemente dobbiamo migliorare ancora».
Il duello con la Juventus è stato aspro e sulle ultime prestazioni degli azzurri gli errori arbitrali non possono non aver inciso. Hamsik va oltre: «Rispetto a loro ci sono mancati alcuni punti. È chiaro che la vittoria dei bianconeri con l’Inter ci ha condizionato pesantemente, anche se non sarebbe dovuto accadere. Altri episodi hanno condizionato, come il rosso a Koulibaly nella gara decisiva di Firenze. C’è ancora da crescere sotto il profilo della mentalità». Risposta che è il prologo ad un’altra domanda, quella sul futuro di questo gruppo e del suo comandante, Maurizio Sarri. «Spero che il mister resti, ci ha fatto crescere moltissimo in questi ultimi tre anni, ci dispiacerebbe se andasse via. Spero si continui così, tutti insieme con Sarri, con la squadra e con la società. Non è la fine di un ciclo, si può andare avanti cosi, ci sono ulteriori margini, però la permanenza del mister è fondamentale per continuare a migliorare. Inoltre si è creato un gruppo spettacolare e credo che la gente lo abbia capito per come ci ha applaudito».
Il patto scudetto sancito in estate ha prodotto un testa a testa fino alla fine. «Nessuno ci ha chiesto di vincere il tricolore, è la squadra che dall’inizio ci ha creduto. Purtroppo abbiamo perso qualche punto per strada, tuttavia conquistarne 85 con la possibilità di arrivare oltre i 90 ci fa capire che tipo di campionato abbiamo disputato. Peccato davvero non aver vinto lo scudetto, lo avremmo meritato. Sono i dettagli che cambiano un campionato, ma questa squadra ha fatto vedere in campo che se la può giocare con chiunque».
Hamsik è un simbolo del Napoli, un calciatore che sta facendo incetta di record. Superato Maradona (è quota 120 gol in azzurro), ieri ha anche tagliato il traguardo delle 100 reti in serie A, tutte con la maglia del Napoli. È il secondo calciatore del Napoli, dopo Vojak, a riuscirci. «Sono molto felice per questo anche se sarebbe stato meglio se ci avesse portato alla vittoria. Penso ora al record di punti col Napoli: abbiamo ancora quest’obiettivo, dobbiamo centrarlo perché è sempre gratificante rimanere nella storia del club». Lo slovacco, che riceverà il 17 al Comune di Napoli la cittadinanza onoraria, è fiero degli applausi del San Paolo. «Dobbiamo solo ringraziare il nostro pubblico, ci ha fatto sentire comunque vincitori».
Fonte: Il Mattino