Mazzarri è l’allenatore che ha riaperto la bacheca del club azzurro dopo oltre venti anni piazzando un Coppa Italia e conquistando un secondo e un terzo posto. «Rivedrò persone con cui ho trascorso anni indimenticabili, con grandi soddisfazioni e un legame speciale con ambiente e tifosi. Dal fischio iniziale, però, conterà solo la mia squadra. E siccome di emozioni ne ho ricevute tante anche venerdì, anniversario della tragedia di Superga, vorrei che i miei giocatori tirassero fuori quello che ci ha trasmesso ieri il ricordo del Grande Torino, una squadra che ha fatto la storia e che non dobbiamo dimenticare quando indossiamo questa maglia», ha spiegato ieri parlando della gara e usando poi parole d’amore per il Napoli: «Domani mi aspetto la squadra più forte, sono sicuro che farà vedere quello che non è riuscito a fare contro la Fiorentina. È una formazione che viene sempre elogiata per il proprio possesso, ma ha anche grandi abilità nel riconquistare palla. Per me questa è una partita speciale, lì ho vissuto quattro anni indimenticabili e penso di aver dato tanto a quella piazza» .
Non crede che sarà arbitro del destino azzurro. «Noi saremo arbitri solo di noi stessi». Guida un Torino che non ha molti stimoli, se non i suoi a non voler sfigurare contro la sua ex squadra. Scelse di vivere a Pozzuoli, con quartier generale il ristorante Europa sul porto e l’amico Procolo a tutelare la privacy sua, del suo braccio destro Santoro e dell’allora ds Bigon. Fonte: Il Mattino