Non è ancora il tempo per il faccia a faccia tra Sarri e De Laurentiis. Quel giorno, probabilmente l’indomani dell’ultima di campionato, sarà il momento per la fumata nera o bianca. Senza altri rinvii. Sarri ritiene giunto al capolinea il suo ciclo al Napoli e De Laurentiis ha il compito di convincerlo che non è così. Il presidente deve ricondurre la barca in porto e attraccarla al molo, al suo molo: l’obiettivo è quello di risolvere (o almeno mitigare) i dubbi che Sarri ha sulla sua permanenza a Napoli. L’impressione è che non bisognerà attendere il 30 maggio per capire: fino a quel giorno è possibile esercitare la clausola liberatoria da 8 milioni di euro. Ma dopo? De Laurentiis non pensa di trattenere Sarri al Napoli contro la volontà del toscano. Nel senso che il patron ha i mezzi (anche legali: la richiesta di danni di immagine per un eventuale addio non concordato) per obbligarlo a rispettare il contratto che lo lega al club fino al 2020. Proverà a rassicurarlo sul nuovo ingaggio (almeno 3 milioni, il doppio di quello attuale) ma non si straccerà le vesti di dosso in caso di addio.
Fonte: Il Mattino