C’è il Chelsea su Sarri che però in questo momento è pronto a fiondarsi anche su Ancelotti, che ha detto no alla panchina dell’Italia, oltre che su Luis Enrique. Una panchina che si è liberata è quella dell’Arsenal dopo l’addio di Wenger: la prospettiva di poter aprire un ciclo con i Gunners può essere di quelle affascinanti. La Premier, quindi, o eventualmente la Liga, anche se dovranno scattare gli incastri di panchine per potersi creare un’opportunità. Da escludere lo Zenit San Pietroburgo, il campionato russo non ha il fascino di quello inglese o spagnolo. Resta in piedi invece la pista Monaco se il club di Ligue One dovesse dare l’addio al tecnico portoghese Jardim.
Se nessun club dovesse farsi avanti, senza pagare la clausola, Sarri resta vincolato a un contratto con il club azzurro fino al 2020 e a quel punto per andare via dovrebbe dimettersi trovando un accordo con De Laurentiis che in caso contrario potrebbe anche decidere di bloccarlo pagandolo ancora ma non lasciandolo andare via. E Sarri di fronte a un progetto ritenuto convincente e stimolato al massimo per ripartire per una nuova sfida sia in campionato, che soprattutto in Champions League, potrebbe proseguire sulla panchina azzurra con una carica ancora maggiore.
Insomma è una partita da giocare, una situazione che verrà presumibilmente affrontata più avanti, anche se da parte di De Laurentiis ci sarebbe il bisogno di avere al più presto chiarezza per impostare il programma futuro. Il presidente intanto studia le varie alternative, pensa a tutte le possibili soluzioni e restano aperte tante strade.