L’internazionale Orsato – certamente da non catalogare tra i fischietti insensibili, per adoperare l’aggettivo utilizzato a Madrid dal furioso Buffon, libero di insultare un arbitro senza conseguenze – dopo la visione del video ha preso due decisioni favorevoli ai bianconeri: regolare il gol di Douglas Costa; rosso a Vecino per fallo su Mandzukic. Espulsione esagerata perché il nerazzurro era stato già ammonito: perché allora c’è stato l’intervento dell’arbitro Valeri dalla regia per chiedere al collega di rivedere l’immagine di quel contatto duro, scomposto, però non violento? Ma c’è stato di peggio. Orsato ha condizionato ancor di più la partitissima del Meazza, a cui il Napoli e le squadre in corsa per la Champions (Roma e Lazio) guardavano con grande attenzione, perché non ha adottato lo stesso metro di giudizio nei confronti di Pjanic. Ammonito, il bianconero avrebbe dovuto essere espulso per la violenza su Rafinha. Completamente ignorate le sue scorrettezze e questa differenza di valutazione ha giustamente fatto infuriare l’Inter, che avrebbe giocato in parità numerica e magari avuto maggiore risorse fisiche nel finale di partita.
È legittimo pretendere che arbitraggi come quelli di Orsato al Meazza non si ripetano perché rischiano di incidere sul raggiungimento degli obiettivi stagionali. L’auspicio vale anzitutto per Mazzoleni, designato per Fiorentina-Napoli, l’altra sfida-primato. Rocchi, una settimana fa a Torino, ha dimostrato con quanta serenità e attenzione si possa dirigere una partita delicatissima. Il metro adoperato da Orsato non è stato imparziale a Milano e ha inciso sull’esito della gara perché l’Inter, passata dallo 0-1 al 2-1 approfittando degli sbandamenti difensivi dei bianconeri, è crollata anche perché costretta a giocare con l’uomo in meno a lungo: ciò suscita fortissime perplessità e non basta che il presidente dell’Aia Nicchi e il designatore Rizzoli tirino fuori i dati sul Var. Ci vuole rispetto per chi gioca, non soltanto per il club più potente d’Italia che con questo rocambolesco colpo sente di essere più vicino al settimo consecutivo scudetto: invece non è così, non è finita. Ci vuole rispetto per gli investimenti dei presidenti e per la passione dei tifosi. Il calcio sono quei cinquemila napoletani che ieri sono andati in piazza Garibaldi per incoraggiare la squadra in partenza per Firenze, non Orsato e il suo assurdo arbitraggio. Il sistema italiano è a pezzi: la Nazionale non andrà ai Mondiali, la Federcalcio e la Lega più importante, quella di A, sono commissariate. Una vergogna come quella del Meazza è un ulteriore duro colpo alla credibilità di questo settore. Un colpo da cartellino rosso, quello che avrebbe meritato Pjanic, invece affettuosamente graziato.
Fonte: Il Mattino