Galli: “Sì a Rui Patricio. Sul futuro di Sarri io la penso così. Insigne e Chiesa da nazionale”

Una partita speciale per un doppio ex speciale: Giovanni Galli con la Fiorentina esordì in A e giocò nove anni, poi giocò con il Napoli di Diego e vinse la Supercoppa italiana.
Fiorentina-Napoli che partita sarà?
«Gli azzurri viaggiano con numeri stratosferici e sulle ali dell’entusiasmo per il successo di Torino. Il Napoli però non deve commettere l’errore di credere che il risultato sia già acquisito perché a Firenze sarà molto dura. Dopo la tragedia di Astori i compagni hanno acquisito un qualcosa di straordinario come spirito di squadra. Mi auguro che sia una partita bella e corretta ma su questo non ho dubbi».
Compie sessant’anni proprio oggi: se provasse a riavvolgere il nastro della sua lunga carriera le verrebbero subito in mente Fiorentina e Napoli?
«La giornata di calendario propone Fiorentina-Napoli e Bologna-Milan. Firenze e Napoli sono state due tappe importanti della mia carriera, a Bologna ha giocato mio figlio Niccolò e con il Milan ho trascorso momenti molto belli. È bello che capitano tutte e due il giorno del mio compleanno».
Il Napoli come se la deve giocare?
«Come sempre, con il suo calcio d’attacco. Alla vigilia della trasferta in casa della Juve sentivo dire che c’era la possibilità che Sarri cambiasse ma chiaramente e giustamente non è stato così. Dopo tre anni di concetti ripetuti quotidianamente non puoi fare modifiche nella partita più importante. Il Napoli è una squadra che gioca bene e deve affrontare tutte le partite, anche questa di Firenze, con le sue certezze».
Come può mettere in difficoltà la Fiorentina?
«Come fa in ogni partita. Gli azzurri si muovono in sintonia e, anche se il gioco può essere decodificato dagli avversari, quando ci mettono quella velocità e quella tecnica non possono essere fermati, diventano imprendibili. Ad esempio uno degli schemi di attacco prevede il taglio di Callejon sul secondo palo sull’invito di Insigne e anche se i difensori lo sanno comunque non riescono a fermare lo spagnolo».
Insigne-Chiesa: un duello anche in chiave Nazionale?
«Mi auguro che il futuro ct prenda in considerazione entrambi per farli giocare insieme. Insigne ha un talento innato al quale deve dare continuità: vorrei vedergli giocare una grande partita anche in Nazionale come fa con il Napoli. Chiesa è un ragazzo che ha una dote straordinaria: fa tutto ad altissima intensità mantenendo sempre qualità. Se deve attaccare la porta e cercare la profondità, oppure se deve difendere sulla fascia lo fa sempre con piena convinzione».
Reina lascerà il Napoli, Rui Patricio è il suo sostituto ideale?
«Rui Patricio vinse con il Portogallo gli Europei e dimostrò di essere un portiere con la p maiuscola anche se poi con lo Sporting Lisbona non ha brillato tanto. Sì, è il sostituto giusto. Per il Napoli è un grande peccato perdere un uomo come Reina. Per me il segreto, oltre a De Laurentiis e agli schemi di Sarri, sta nel forte coinvolgimento di alcuni stranieri con l’identità napoletana e mi riferisco a Reina, Hamsik, Koulibaly, Mertens».
Portò Sarri a Verona: secondo lei che decisione potrà prendere riguardo il suo futuro?
«Credo che, soprattutto se dovesse vincere lo scudetto, lui che è un napoletano trapiantato in Toscana avrebbe voglia di poter competere con la squadra azzurra a livello europeo per tentare di fare più strada anche lì con le sue idee e i suoi giocatori».
Ora gli tocca battere la Fiorentina: sulla panchina del Napoli non ci è ancora riuscito.
«I numeri lasciano il tempo che trovano. Il Napoli è una squadra che sta bene e se la testa è quella giusta e cioè se gli azzurri non affrontano la partita come se l’obiettivo della vittoria fosse stato già raggiunto partono favoriti».

Fonte Mattino

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