Tabas sulla querelle Sky-Mediapro: “E’ successo anche in Spagna”

Parliamo della questione Mediapro-Sky. Che idea si è fatto?

«Ciò che vedo in Italia è ciò che è successo a lungo qui in Spagna: i grandi operatori che per anni hanno avuto in mano i diritti del calcio fanno fatica a capire ed accettare che il modello sta cambiando. Sky si è risentita e ha iniziato a fare azioni e querele che hanno poco senso perché se Sky volesse davvero che il calcio italiano crescesse come dovrebbe si sarebbe seduta a un tavolo con Mediapro e la Lega italiana per elaborare una strategia e un progetto comune per il futuro. Le società italiane si devono chiedere come mai Sky cinque mesi prima del bando per la Serie A abbia alzato il prezzo per i diritti della Champions ribassando poi di quasi 200 milioni quello per il prodotto nazionale. Poi si devono chiedere come mai una volta entrata Mediapro, Sky abbia mostrato disponibilità ad offrire più soldi e a lottare per recuperare i diritti perduti. Non ha senso. I club italiani, come abbiamo fatto qui in Spagna, devono capire che questo dev’essere un business per tutti e non solo per uno dei protagonisti, e non credere al messaggio che l’operatore televisivo non è in grado di pagare di più. Io conosco i numeri del calcio italiano e posso assicurare che non è così: c’è ampio margine di crescita. Noi in Spagna questo discorso del “siamo al limite, non possiamo offrire di più” lo ascoltavamo dal 2002, ad ogni bando, ad ogni trattativa. E non era così. Il mercato diceva un’altra cosa. L’ampliazione del mercato, la penetrazione dello stesso, il miglioramento della broadband, la crescita delle cosidette società OTT (Over-The-Top, le imprese che forniscono via Internet, servizi e contenuti, soprattutto video, ndr.) …non è che Javier Tebas si è alzato una mattina e ha deciso che le tv dovevano pagare di più. Sono i numeri del mercato a dare indicazioni precise. Con uno sfruttamento normale e razionale il calcio italiano deve incassare molto, molto di più. E poi se la Serie A vale così poco perché Sky non lascia che lavori Mediapro? Vogliono solo mantenere la posizione di privilegio e di controllo sul prodotto più importante che hanno nella propria piattaforma. Ritengo che Sky creda ancora molto nel prodotto A ma lo voglia pagare meno di quanto vale, a detrimento dei club».

Tabas alla Gazzetta dello Sport

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