Dottor Borrelli, è particolarmente interessato alla super sfida di Milano: il suo è un rito scaramantico? «Vado in tribuna e incrocio le dita».
Questo weekend può consentire al Napoli, ovviamente con l’aiuto dell’Inter, di balzare in testa alla classifica dopo la presa di Torino. «Ero là domenica scorsa: un’esperienza coinvolgente perché è stata la partita che ha certificato la maturità tattica del Napoli. E poi quel gol magnifico di Koulibaly. C’è stato qualche secondo di incredulità tra noi tifosi e tra gli stessi giocatori azzurri, quasi non ci rendessimo conto di quello che era successo: soltanto Kalidou ha subito allargato le braccia in segno di gioia».
Sarete circa 5mila domani a Firenze: limitato il numero di biglietti concessi ai tifosi del Napoli per una sfida che può lanciare la squadra al primo posto. «Una premessa: non conosco i dettagli di questa decisione, quindi posso dare soltanto il parere del tifoso che in questa stagione ha seguito il Napoli molto spesso in Italia e all’estero. Mi sono trovato anche nei settori occupati da tifosi della squadra di casa e ci sono stati sfottò goliardici. Un solo momento di tensione domenica scorsa a Torino, quando alcuni ultrà della Juve hanno tentato di raggiungere la zona dei napoletani. Ecco, io credo che quella sana e corretta contrapposizione possa esservi negli stadi italiani e mi dispiace che una tifoseria che dopo trent’anni lotta per lo scudetto sia rappresentata da poche migliaia di sostenitori a Firenze».
L’altro tema è il futuro di Sarri: resta? «I segnali mi lasciano pensare di no. Sarri è diventato parte della città. La sua tuta è un po’ il segnale dell’anticonformismo, lui interpreta il lato buono della napoletanità: il disincanto, la lontananza dagli schemi, il disinteresse verso giudizi conformisti, questo è il cosiddetto sarrismo. Ma Sarri non è eterno e credo che quest’anno si chiuda il ciclo cominciato con Benitez cinque anni fa. La squadra andrebbe rinnovata: potrebbe restarvi chi ha caratterizzato profondamente questo ciclo? Ci sarebbe una sola possibilità di vedere ancora Sarri in panchina: se la società, dopo aver vinto lo scudetto, volesse puntare al grande risultato internazionale».
Fonte: Il Mattino