Il Napoli di Sarri pare proprio avere un’arma in più, quella su cui ha lavorato tantissimo mister Sarri, dal suo primo giorno in azzurro. “Prima regola, sistemare la difesa. Troppi i gol subiti nell’ultima stagione di Benitez e per tornare in alto Sarri sa di dover ripartire dalle fondamenta e dai meccanismi della linea di difesa, con sedute video extra per i giocatori dopo gli allenamenti”.
Il tecnico ha capito che bisognava insistere proprio su questo punto per migliorare la qualità della squadra. Perchè nonostante un attacco di grande qualità, le avversarie avevano capito come arginare il gioco del Napoli, ostacolando gli azzurri, concedendogli poco spazio per il fraseggio fra le linee. Ecco allora l’arma in più studiata da Sarri. “Leggenda vuole che a Sarri in passato fu affibbiato il soprannome di «Mister 33», dove il numero sta per gli schemi da palla inattiva. Sarri stesso ha smentito più volte questa leggenda, ma resta un dato inconfutabile: ogni situazione da palla inattiva del Napoli, che sia angolo, calcio di punizione o fallo laterale, è studiata nei minimi dettagli, per sorprendere e far male all’avversario”.
Il tanto lavoro, quasi maniacale da parte del mister ha dato così i suoi frutti. “Il Napoli oggi è la squadra di A che ha trovato più gol da calcio d’angolo, e in modi diversi: 13 reti, con Koulibaly miglior marcatore con 4 centri davanti ad Albiol (2). Gol segnati in undici partite, chiuse tutte con una vittoria”.
Il Napoli è diventata così una squadra fortificata in tutti i suoi aspetti, e lì dove prima erano importanti i gol prima di Higuain e poi di Mertens, “ora è diventata a tutti gli effetti un’orchestra in cui tutti possono fare la differenza e in cui in tanti – almeno 5 – sono fondamentali nella riuscita degli schemi da fermo”.
La Gazzetta dello Sport