Jorginho, Hamsik ed Allan giocano l’unica partita che possono giocare, quella del pressing e della velocità. Giocano la partita su due variabili, spazio e tempo. Le dominano entrambe, la juve con la sua forza fisica non riesce ad emergere mai davvero ma contiene e corre all’indietro. Sempre avanti il Napoli. Jorginho disegna traiettorie e linee di passaggio che la juve legge e fatica perché aiutata dalla densità creata ad arte da Allegri. La partita la domina il Napoli con Hamsik ed Allan che coprono i mediani juventini in fase di pressing e dettano passaggi corti che aprono la strada ad Insigne e Callejon. Un dominio territoriale netto che non trova sbocchi nell’ultimo passaggio, la densità bianconera è cosa risaputa. I minuti scorrono, la juve arretra perché l’idea di Allegri è speculare sul vantaggio accumulato fino ad oggi. Il Napoli attacca, deve, per motivi di orgoglio e di classifica, per dare senso ad un campionato che non merita di chiudersi il 22 aprile dopo una cavalcata straordinaria. E’ a metà campo che si vince una gara come quella di Torino , una metà campo nella quale Matuidi e Kedira sono semplici comparse di una Juve che arretra nella testa e le cui gambe provano a bloccare le linee di gioco degli azzurri. Metà campo fantastica, puntuale nel primo pressing e decisiva in fase di mantenimento palla. Tutti promossi.
A cura di Alessandro Tullio