Un estratto della lunga intervista rilasciata da Altafini al CdS (CLICCA QUI per tutto l’originale)
Che ricordo ha di Pelè ?
“Lui aveva diciassette anni e io diciannove. Eravamo i più giovani della squadra e lui era già molto più maturo di me perché io scherzavo, ridevo, facevo casino. Lui era molto serio, simpatico ed era molto semplice. Chi ha giocato con lui sa che è stato il più grande giocatore di tutti i tempi, senza dubbio. Quando fanno i paragoni, citano Maradona, si sbagliano. Ha vinto tre Mondiali, ha fatto milleduecentoventicinque gol, era ambidestro, quando correva con l’avversario sulla destra lui portava la palla con il sinistro e viceversa. Il gol più bello della sua carriera lo fece contro la Juventus di San Paolo: tre pallonetti agli avversari compreso il portiere. Una poesia. Purtroppo non esiste il filmato del gol, solo la fotografia. E lo rifece uguale nella finale del 1958 contro la Svezia. In acrobazia era fortissimo, in velocità incredibile. Io ho visto una partita a San Paolo di sera. Aveva piovuto e il campo era allagato, pieno di pozzanghere, lui correva e dribblava le pozzanghere e gli avversari. Io quello che ho visto fare a Pelé non l’ho visto fare mai a nessun giocatore. Oggi mi entusiasmo per Messi. Messi è immarcabile e fa delle cose incredibili. Lo preferisco a Ronaldo. Ronaldo è la potenza e Messi è la poesia”.