Tratto dall’intervista rilasciata al CdS (Qui l’intero intervento)
Al Napoli gioca con Omar Sivori. Come eravate voi due?
“Io sono andato via per un litigio con Viani al Milan e Sivori per uno con Heriberto Herrera. Non lo faceva giocare. Fiore, uno dei più grandi presidenti che ho conosciuto, ha comprato Sivori e Sivori mi ha chiamato per chiedermi di andare insieme al ritiro a L’Aquila. Io in macchina gli ho detto «Omar, a me non frega niente che tu sia il re di Napoli, l’importante è che io possa segnare una o due volte a partita». E lui «Ma io ho paura che noi, venendo da una squadra di serie B, in serie A dovremo lottare per evitare la retrocessione». Invece abbiamo fatto un campionato strepitoso, abbiamo trascinato il club, ottantamila persone ogni domenica a Napoli. Abbiamo portato diecimila tifosi a Bologna e a Roma. Sivori era il re e io il suddito però stavo bene così. Omar era un leader vero. Serio e simpatico, professionista e istrione”.