CAMILLI (Pres. Viterbese) IL «GIUSTIZIERE»: «Dal Grosseto madai via Sarri e Allegri perchè…»

 Non c’è da sorprendersi nel vedere Piero Camilli all’opera, in azienda, col camice e gli attrezzi, impegnato di persona a macellare capretti e agnellini. È un imprenditore di successo, leader in Italia nel settore dell’allevamento e della macellazione degli ovini, oltre che dell’agricoltura. Da presidente di calcio è considerato molto competente, ma spesso, per deformazione professionale, non si dimostra tenero con gli allenatori… Oggi è alla Viterbese e in 5 stagioni ne ha esonerati 14. Prima, tra il 2000 e il 2015, a Grosseto ne ha invece mandati via 33 e tra questi sono passati anche i due che oggi si stanno giocando lo scudetto. Uno è Allegri, esonerato addirittura due volte e sempre dopo la nona giornata, in Lega Pro. L’altro è Sarri, che non ha subìto un vero esonero, però non è stato confermato per la stagione successiva dopo aver sfiorato i playoff per la A al termine di un torneo quanto meno «strano».

Camilli, cosa accadde con Allegri?

«Era ancora giovane, ma si vedeva che sarebbe diventato un grande tecnico, d’altronde lo era già quando giocava. Da noi era molto pacato, ora lo vedo bello carico, butta via la giacca quando si arrabbia, mi piace».

Perché lo esonerò?

«La prima volta (2005-06, ndr) perché era acerbo, ma alla fine di quel campionato lo richiamai per fare i playoff e con lui perdemmo la finale col Frosinone. Lo confermai l’anno dopo, però i risultati non venivano malgrado avesse una squadra fortissima, infatti con Cuccureddu salimmo in B. Ma quando esonerai Max piangemmo in due, mi è dispiaciuto».

Invece Sarri arrivò nel 2009-10, al posto di Gustinetti, e finì la stagione.

«Sarri era uguale a oggi, già allora diceva che “quando si sporca la partita, bisogna pulirla”. Era un tipo sanguigno, ossessivo, soprattutto negli schemi sulle palle inattive».

Perché non lo confermò dopo quel bel campionato?

«Aveva altre prospettive. Peccato, perdemmo i playoff all’ultima giornata e poi capimmo il perché, con la storia del calcioscommesse e i nostri giocatori coinvolti. Lui aveva capito che qualcosa non andava e me lo disse».

Li sente ancora?

«Allegri ha amici a Grosseto, una volta l’ho visto a cena. A Sarri ho fatto gli auguri un paio d’anni fa».

Come li giudica oggi?

«Sarri ha una rosa inferiore alla Juve, sta facendo i miracoli e il Napoli gioca bene. Allegri ha sfiorato l’impresa in Champions, peccato: in Italia la Juve non sbaglia le partite che contano e stavolta è favorito, in Europa invece è dura competere contro le superpotenze».

Da romanista chi vorrebbe, tra i due, sulla panchina della Roma?

«Vanno bene tutti e due, quello che conta è fare una grande squadra».

Fonte: Gazzetta

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