Napoli regalaci un sogno
Ma quando ormai sembra finita e non c’è altro da fare che consegnarsi al destino, quando la Juventus pare se ne sia andata verso il suo settimo scudetto, quando non rimane che piegarsi su se stesso, travolti dai rimpianti, il San Paolo scende in campo e si riprende il sogno: restare aggrappato alla gonna della Vecchia Signora, provare a strattonarla un po’, lasciarle il sospetto che tutto possa (ancora) accadere. Dodici contro undici e non si fa: perché questa vittoria (come quella con il Chievo), appartiene ad uno stadio capace di soffiare alle spalle del Napoli e spingerlo, anzi trascinarlo, scuotendolo, facendogli avvertire che c’è una luce in fondo al tunnel. Ciò che sembra sia una partita, in realtà è un psicodramma, con scosse da vietare ai cardiopatici, perché con certe emozioni si rischia: ma è il bello del calcio, ingovernabile nelle due dinamiche, capace di spargere il terrore nel San Paolo e poi di scioccarlo, fino all’estasi di un 4-2 incredibile nella sua dinamica.
Fonte: CdS