Simoni ai microfoni de Il Mattino
Un anno giocò con la Juve, uno a Napoli, quello in cui fu promosso in A e vinse la coppa Italia, il 1961. Poi Gigi Simoni gli azzurri li ha anche guidati, una stagione in A e una in B, un doppio ex, che spinge il Napoli a crederci ancora e a non mollare di un millimetro.
«Nel calcio nulla è mai deciso fin quando non c’è la matematica. Il discorso vale sempre e quindi anche in questo caso per il Napoli».
Sei punti in più a sei giornate dalla fine: il vantaggio della Juve come può essere recuperato?
«Non c’è da molto da pensare, c’è da giocare e basta e poi vedere come andrà a finire. Oltre alla brillantezza fisica è importante la tenuta mentale: il Napoli deve continuare ad essere convinto come lo era prima».
Ma nelle ultime partite gli azzurri sono apparsi stanchi.
«Sì, se la stanchezza è fisica può essere un problema. E’ chiaro che il Napoli per poter avere ancora chance deve tornare brillante come nei giorni migliori».
Insomma, lo scudetto non è già assegnato?
«Dico che gli azzurri dopo un campionato del genere hanno il dovere di crederci anche se 6 punti non sono facili da recuperare. Il Napoli come espressione di gioco ha mostrato una qualità superiore alla Juventus, i bianconeri però si cono confermati micidiali. Ma nel calcio le sorprese sono sempre dietro l’angolo, quindi mai dire mai anche se il pronostico è dalla parte della Juve, come lo è sempre stato fin dalla partenza del campionato».
Dice che le sorprese sono sempre dietro l’angolo, quindi, anche Napoli-Udinese e Crotone-Juventus non sono due partite già scontate?
«Assolutamente no, la Juve ha perso punti a Ferrara contro la Spal, il Napoli contro il Sassuolo. Sono due partite che possono nascondere delle insidie. Allo scontro diretto dovranno pensarci da domani».
Scontro diretto che il Napoli sarà poi obbligato a vincere: ha i mezzi per riuscirci?
«Certo, il Napoli può vincere contro tutti e anche contro la Juve. Quest’anno ha la sua media punti migliore di sempre e può mettere in difficoltà i bianconeri con il gioco: sul piano tecnico si è avvicinato molto ai bianconeri, la differenza l’ha fatta la rosa. Allegri ha cambiato tanto facendo riposare anche i big come Higuain e Dybala e la squadra è rimasta pressocché uguale, Sarri lo ha fatto molto meno perché le alternative del Napoli non sono dello stesso livello di quelle della Juve».
Adesso però Sarri ha recuperato Milik: un’arma in più per il tecnico azzurro?
«Certamente sì, in questo senso sono già arrivati dei segnali importanti. L’assenza di Milik si è avvertita tantissimo perché Mertens ha accusato le tante partite e perché il polacco ha caratteristiche che nessun’altro possiede e con lui in campo il Napoli può fare cose diverse e sfruttare la sua abilità nei colpi di testa, cosa che potrebbe già avvenire contro l’Udinese».
Tratto da Il Mattino