Il punto della situazione – di R.Muni: “Chi è più core ‘ngrato?”

Core ‘ngrato, titolo di una celeberrima canzone classica napoletana, è stato rivolto a José Altafini quando, all’indomani del suo trasferimento dal Napoli alla Juve, realizzò un gol vittoria contro la sua ex squadra. In altri termini, fu l’antesignano della via percorsa da Gonzalo Higuaìn. Da quel momento, l’etichetta di Core ‘ngrato viene appiccicata a chiunque faccia un torto (…o presunto tale…) nei confronti del ciuccio. Ultimo, in ordine di tempo, è Gianluigi Donnarumma detto Gigio, giovanissimo portiere del Milan, napoletano di Castellammare ma non cuore azzurro che domenica ha negato a Milik un gol da tre punti, all’ultimo tuffo. In realtà, Gigio ha solo fatto ciò per cui è pagato e non è per questo che la tifoseria partenopea lo ha accomunato ad Altalfini, bensì per un video di sfottò nei confronti dei tifosi napoletani. In seguito egli stesso chiarirà che lo scherno era rivolto ad un suo zio, tifosissimo del Napoli. In realtà, il giovanissimo portiere ha trovato il modo sbagliato per fare parlare di sè e non sarebbe nemmeno la prima volta. Quella parata, con Milik a due metri, è costato al Napoli un tristissimo meno sei in classifica nei confronti della Juve che, di contro, pare aver smaltito in fretta le scorie di Madrid. Con sei giornate ancora da vivere c’è chi giura che il discorso scudetto sia tutt’altro che chiuso. In realtà ci vorrebbe una impresa ai limiti del miracoloso anche se il calcio ha insegnato che niente è impossibile fino a che non sia l’aritmetica a sancire i verdetti. Ciò che aumenta le quotazioni dei pessimisti è la condizione dei Sarri’s boys, provati nella testa più che nelle gambe. L’attacco che, fino alla roboante vittoria di Cagliari, era stato un punto di forza della squadra azzurra, è diventato un cruccio, essendo la squadra capace di creare occasioni da gol con il contagocce. Ecco perché il gol negato a Milik, allo scadere di partita, fa rumore e lascia con l’amaro in bocca. Il Napoli sarrista, che aveva costruito le ambizioni tricolori attraverso il bel gioco ed i risultati ottenuti, sembra aver smarrito la strada maestra. Oramai il sarrismo che in tantissime occasioni ci aveva fatto stropicciare gli occhi è un lontano ricordo. Tuttavia, proprio la capolista ci insegna che conta solo il risultato ed allora è a questo che il Napoli deve puntare nelle ultime sei uscite stagionali. A cominciare dal turno infrasettimanale, in casa contro l’Udinese che sarebbe dal pronostico scontato se il Napoli tornasse ad applicare il sarrismo. Tre punti conquistati in maniera convincente sarebbero la giusta iniezione di fiducia prima del big match di domenica 22 aprile. Comunque andrà, ai Sarri’s boys vanno fatti solo i complimenti perché si può vincere anche con zero tituli e la storia del calcio ce lo insegna. Così come si può perdere pure vincendo, così come ci hanno insegnato i vari Buffon e Benatia hanno preferito dare sfogo a tutta la loro pochezza umana piuttosto che accettare di buon grado un verdetto seppure molto amaro. Qualcuno oltre confine, che non deve garantire lo zuccherino al padrone piemontese, ha opportunamente definito i comportamenti post Madrid una via di mezzo tra il bambino viziato (…ossia abituato a vincere al di là dei propri meriti…) ed il mafioso. Invece in Italia, oltre a giustificare tali reazioni nessuno osa parlare di possibili sanzioni. Quanta sensibilità!
Riccardo Muni
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