Una grande occasione persa: ecco cos’è Maurizio Sarri per il Milan, tra i primi club a cercarlo nella primavera che lo avrebbe condotto al Napoli di De Laurentiis. Il Milan apprezzò il suo lavoro ad Empoli, ci furono anche degli incontri con Galliani ma alla fine, per diversi motivi, la società rossonera decise di rinunciarvi, puntando – poi pentendosene – su Mihajlovic. Sono pillole e retroscena legati al 2015, l’anno della svolta per Sarri: poteva essere il Milan, alla fine fu il Napoli e da allora, in tre stagioni, compresa quella attuale, la sua crescita è stata esponenziale, così come quella della squadra che ha reso grande. Il doppio ex di domenica, Daniele Daino, fu uno dei primi a consigliare Sarri all’allora presidente Berlusconi:
«Ma la società rossonera – racconta – decise di puntare su un altro profilo. L’idea era quella di puntare su un allenatore “elegante”, mentre Sarri viveva la panchina in “modo operaio” con la tuta, la sigaretta etc. È stata fatta una scelta sbagliata, il Milan ripartiva dai giovani e Sarri poteva essere l’allenatore giusto. La classica occasione persa».
Il Napoli ne ha approfittato…. «Ed oggi la mano di Sarri è evidente nei tanti calciatori da lui valorizzati. I vari Koulibaly, Jorginho, Mertens e Insigne sono cresciuti tanto rispetto a Benitez».
Lo scudetto sarebbe la ciliegina sulla torta.… «Saranno tutte finali, sette gare da vincere, sperando in un passo falso della Juventus. Nel caso, il Napoli dovrà farsi trovare pronto e quindi non può più sbagliare nulla».
Quali insidie per la gara di domenica? «Per il Napoli sarà una partita difficile. Il Milan ha pareggiato col Sassuolo dopo aver fatto la partita e tirato trenta volte in porta. Non ha vinto per superficialità, parate di Consigli e buona sorte, ma fisicamente sta bene e ha preso le somiglianze del su allenatore, Gattuso».
Ovvero? «Il carattere, la voglia, la determinazione. La nuova priorità del Milan è non mollare mai, non far giocare gli avversari e mettere in campo le proprie qualità, che sono tante. Alla classe di Suso o Calhanoglu, esterni forti tecnicamente, si affianca la capacità dei centrocampisti come Kessié e Bonaventura di sapersi inserire senza palla. Ma il Napoli avrà un vantaggio…».
Quale? «La contemporanea assenza di Romagnoli per infortunio e Bonucci per squalifica. Il Napoli dovrà sfruttare questo handicap difensivo, anche perché Gattuso sarà costretto a puntare su Zapata e Musacchio che non giocano insieme da tempo. Ecco perché converrà alzare subito i ritmi di gioco».
Sarà l’ultima a San Siro per Reina con la maglia del Napoli: dall’anno prossimo vestirà quella del Milan. Come vivrà questa partita? «Conoscendo il professionista, in questo momento Reina è concentrato solo sulla stagione attuale, dunque sul Napoli. Pepe è un ragazzo eccezionale e cercherà di dare il massimo per aiutare la sua squadra a tenere ancora aperto il campionato. Per il suo futuro ci sarà tempo».
Fonte: Il Roma