Napoli-Chievo passerà alla storia come la partita della discesa all’inferno e ritorno. Alzi la mano chi, a pochi minuti dal novantesimo, non ha perso ogni speranza. Alzi la mano chi, dopo la zuccata vincente di Milik, credeva veramente nella possibilità di portare a casa i tre punti. Ed invece ricorderemo a lungo il tiro a giro di Diawara, che solo chi ha personalità da vendere poteva scoccare. Un risultato diverso dalla vittoria sarebbe stato immeritato per come ha giocato il Napoli, che ha costantemente agito nella metà campo avversaria. Un risultato diverso dalla vittoria, avrebbe messo la parola fine alla lotta scudetto e qualcuno, dalle parti di Vinovo, aveva già preparato bottiglia e calici. Sono diversi gli spunti di riflessione, a cominciare dall’utilità di alcune seconde linee, troppo frettolosamente accantonate da Maurizio Sarri. Milik e Diawara hanno avuto il merito dei gol: se il centravanti polacco, subentrato a capitan Hamsik per un cambio di modulo, ha cambiato l’inerzia della partita, il regista ex Bologna, chiamato a sostituire lo squalificato Jorginho, ha corso, costruito e coperto. Milik si candida come arma in più per il tecnico nativo di Bagnoli e Diawara, così come Tonelli, titolare al posto dell’altro squalificato Albiol, ha dimostrato di meritare qualche chance in più. Dicevamo di Tonelli, che ha giocato una partita impeccabile; peccato per il pasticcio in coppia con Koulibaly, in occasione del gol dei clivensi. Se è sacrosanta la scelta di Sarri, di affidarsi all’undici titolare, sarebbe opportuno pensare anche alla pagnotta, inserendo forze fresche all’occorrenza. Non sono mancati i momenti negativi: su tutti, la contestazione ad Insigne, figlio di Napoli a volte frainteso dai suoi tifosi. Personalmente ritengo sacrosanto il diritto dei tifosi di contestare e comprensibile lo sfogo del Magnifico che, è bene ricordarlo, è tifoso del Napoli prima che calciatore azzurro. Bello il gesto di Reina a fine partita e lo striscione di incoraggiamento per Insigne che suggella la fine di un clamoroso fraintendimento. Se il gol di Dybala, all’Olimpico contro la Lazio, ha minato l’umore e le sicurezze dei Sarri’s boys, il gol di Diawara potrebbe aver dato nuova benzina al gruppo napoletano. Le vittorie sono sempre una bella cosa ma quelle conquistate all’ultimo respiro hanno qualcosa in più, qualcosa di magico che potrebbe valere oltre i tre punti conquistati sul campo. L’auspicio è che questo accada anche nel gruppo azzurro, per la gioia dei possibilisti e di tutti i tifosi del ciuccio. Intanto ci teniamo strette le emozioni che questo gruppo fantastico è ancora capace di regalarci. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni