Renica, Cavani, Lavezzi, Diawara…..
Una volta si chiamava zona Cesarini. Adesso si usa il termine extra-time per battezzare le reti in zona recupero, quelle dal fascino unico e dalle emozioni forti per i protagonisti in campo e i tifosi sugli spalti. Il capolavoro di Diawara al 92′ 30 contro il Chievo entra di diritto tra quelli indimenticabili della storia azzurra, una rete accompagnata dal boato interminabile del San Paolo.
Il gusto speciale delle vittorie all’ultimo respiro, Napoli-Chievo si aggiunge alle partite che resteranno scolpite per sempre scolpite nei ricordi dei tifosi con le emozioni racchiuse in un finale thrilling: una rimonta incredibile degli azzurri di Sarri materializzatasi in 4 minuti (dal gol di Milik all’89’ a quello di Diawara a trenta secondi dalla fine dell’ultimo minuto di recupero) con il Napoli capace di rialzarsi dal baratro e di firmare il 2-1 (dopo il vantaggio del Chievo con Stepinski) che lo tiene ancora in corsa nella lotta scudetto con la Juve.
Un colpo magico del playmaker guineano ai titoli di coda della partita a Fuorigrotta contro la formazione di Maran, un gol accompagnato da un carico unico di emozioni che si va ad aggiungere ad altre pagine speciali della storia azzurra degli ultimi trent’anni.
Storico è il gol di Renica alla Juve, quello che regalò al Napoli la qualificazione alle semifinali della Coppa Uefa 1988-89 (poi vinta nella doppia finale contro lo Stoccarda): il colpo di testa al 119′, all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare, quello del 3-0 degli azzurri dopo i gol nel primo tempo di Maradona e Carnevale (15 marzo 1989). Il libero azzurro girò il cross di Careca alle spalle di Tacconi e corse ebbro di gioia verso il centrocampo inseguito da tutti i compagni: l’esultanza di Diawara contro il Chievo ha ricordato proprio quella del numero 6 in maglia azzurra in quella magica notte al San Paolo.
Nell’anno del secondo scudetto del Napoli un gol pesantissimo all’ultimo minuto lo firmò Carnevale nel 3-2 al Lecce il 5 novembre del 1989, un altro Zola nel 2-1 al Genoa del 4 marzo 1990. Due successi dal peso specifico enorme per il secondo tricolore conquistato nell’anno con Alberto Bigon allenatore: un campionato che il Napoli vinse grazie anche al grande carattere e al cammino senza macchie al San Paolo con la serie record di 16 vittorie e un solo pareggio (quello contro la Samp).
Altri due successi indimenticabili a Fuorigrotta in pieno recupero portano la firma di Cavani: il Matador segnò di testa il gol qualificazione nell’ultima partita della fase a gironi di Europa League contro lo Steaua (15 dicembre 2010); l’uruguaiano ne realizzò un altro al 93′ contro il Lecce cinque giorni dopo in campionato, un assolo partito dal salvataggio sulla linea di Grava con dribbling piazzati in serie da Edinson e un tiro fortissimo poco fuori l’area di rigore terminato all’incrocio dei pali.
Sempre Cavani ne segnò un altro indimenticabile nel 4-3 alla Lazio nell’anticipo di pranzo del 3 aprile del 2011, un’altra delle tante imprese al fotofinish firmate dal Napoli in zona Mazzarri: con il tecnico toscano in tante occasioni gli azzurri riuscirono a ribaltare situazioni sfavorevoli in finali tutto cuore e carattere. In trasferta un gol storico al 94′ fu quello di Lavezzi in un Cagliari-Napoli dello stesso campionato il 10 novembre 2010: gli azzurri chiusero al terzo posto conquistando un posto per la successiva Champions League.
Un altro gol più recente al San Paolo ancora contro il Cagliari, in pieno recupero, decisivo per il secondo posto alle spalle della Juve e per la qualificazione diretta alla Champions League, fu quello di Insigne nel 3-2 del 21 aprile 2013: un tiro dal limite che s’infilò all’incrocio dei pali. Con Sarri una vittoria emozionante in recupero l’anno scorso contro la Sampdoria: il 2-1 contro la Sampdoria firmato al 95′ da Tonelli.
Fonte: Il Mattino