Alle origini di Diawara, parla Tazzioli: «Gol? Segnale di maturità e classe»

Le parole dell'allora allenatore del San Mario

Fabrizio Tazzioli conosce bene Amadou Diawara per averlo allenato ai tempi del San Marino. Il tecnico ha raccontato così il centrocampista ai taccuini de Il Roma:

«Non è da tutti una rete simile. Stoppare palla in un’area così affollata e concludere a giro, al minuto novantatre di una partita da vincere a tutti i costi, vuol dire avere talento. È segno di maturità e classe. La sua. Un gol alla Yaya Tourè? Sì, è così. Gli dicevo sempre: Amadou, sei un incrocio tra Yaya e Desailly. Chiunque dei due diventerai, sarai un campione. È ancora giovanissimo e giocare nel Napoli, che lotta per lo Scudetto, non è semplice per nessuno. Quest’anno la sua crescita s’è un po’ bloccata, ma Amadou ha enormi margini di miglioramento sulla continuità e nel tentare giocate più difficili dal punto di vista tecnico. Ha sofferto l’exploit di Jorginho, che è bravissimo e sta facendo un campionato sopra le righe. Giocatori come lui hanno bisogno di giocare sempre per rendere al meglio. Sarri difficilmente cambia le pedine a sua disposizione, ma tutte le volte che è stato chiamato in causa, Diawara s’è fatto trovare pronto. Performance contro il Chievo? La prestazione non è stata eccezionale, ma era difficile chiedere di più a chi non giocava titolare in campionato da ottobre. Diawara è apparso timido, ha fatto una gara difensiva. Era molto difficile trovare varchi, avrebbe avuto difficoltà anche Jorginho per la tipologia tattica della sfida».

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