Benevento – Ecco Diabatè, l’Ibrahimovic del Sud-Ovest

Un gigante col cuore di bambino, uno che non vorrebbe mai uscire dal campo, che però all’allenatore chiede con garbo «ancora, fammi giocare ancora» senza mai pretendere. E senza fare sceneggiate. No, non è nello stile di Cheick Diabaté. Ai tempi del Bordeaux lo avevano soprannominato lo Zlatan del Sud-Ovest o l’Ibra nero, cogliendo singolari analogie tra una fisicità imponente (un metro e novantaquattro) e un’elasticità fuori dal comune. Beh, quelle doti le ha confermate anche al debutto in A: il primo gol al Crotone, la doppietta di mercoledì di Verona, quella ancora più prestigiosa firmata ieri contro la Juve. Un guizzo ad attaccare gli ultimi cinque metri per l’1-1, un colpo di testa autoritario per il 2-2, trasformando in oro un calcio d’angolo: nel suo magico pomeriggio c’è la sintesi di un repertorio che forse riserva ancora delle sorprese.
Implacabile. Certo, ora Diabaté non sarà più una sorpresa per nessuno. Cinque reti al debutto in Serie A, due doppiette in quattro giorni. Sapete qual è l’attaccante di tutto il campionato con il miglior rapporto gol/minuti giocati? Sì, il maliano del Benevento, un gigante che ha saputo caricarsi sulle spalle il peso di un attacco che ha sempre fatto una fatica tremenda a tradurre in qualcosa di concreto quella mole di gioco sviluppata sempre e comunque, anche quando il risultato è stato impietoso. Diabaté ha ulteriormente migliorato la sua media: ora è a un gol segnato ogni 39 minuti giocati, cinque reti in cinque volte che è sceso in campo. Per dire: Dybala, che ieri gli ha rubato la scena con una tripletta, viaggia a una rete ogni 88 minuti trascorsi in campo, che è lo stesso passo di Ciro Immobile, capocannoniere della Serie A che pure vola a un ritmo da Scarpa d’Oro. Gli altri? Icardi è a una rete ogni 94 minuti, Mertens a un centro ogni 150.
Predestinato. Mica male per uno che ha debuttato nel nostro campionato neanche due mesi fa, il 12 febbraio, contro il Crotone. Dodici minuti per segnare il 3-2 decisivo, sotto la Sud, dove aveva colpito due volte il Verona e dove ieri ha firmato l’1-1. Il presidente Vigorito, in un mercato di gennaio all’insegna della rivoluzione e delle grandi firme, è andato a pescarlo in Turchia, all’Osmanlispor, prendendolo in prestito. Ha visto giusto. E sicuramente proverà a trattenerlo, qualunque sia il futuro che attende i giallorossi.

Corriere dello Sport

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