L’accusa – “Scardina è stato ucciso da Calciopoli”

ADDIO A SCARDINA I COLLEGHI: «UCCISO DA CALCIOPOLI»

Con Ignazio Scardina, scomparso la notte scorsa all’età di 70 anni per una grave malattia, se ne va un altro pezzo del giornalismo italiano. Un altro volto della Rai, dopo Luigi Necco e Giorgio Bubba. Per anni inviato di 90° Minuto e della Domenica Sportiva, dal 2000 al 2006 aveva guidato, con successo, la redazione calcistica di Raisport. Fino allo scoppio di Calciopoli. Scardina fu l’unico giornalista coinvolto nel processo di Napoli, imputato per associazione a delinquere tra lo stupore generale, gli veniva contestato l’aver commissionato servizi compiacenti a Moggi e l’aver ricevuto in regalo un’automobile per aver convinto Pieroni ad astenersi dall’accusare il d.g. juventino. Fu assolto su tutta la linea, anche dalla Corte dei Conti. La Rai lo reintegrò, ma oggi, a distanza di anni – anni in cui Scardina ha subito anche due interventi chirurgici per un infarto – si può dire che quella vicenda segnò Scardina in modo indelebile. «Calciopoli lo ha ucciso», ricorda Ivan Zazzaroni.

DOLORE E RABBIA  -Romano, laureato in Giurisprudenza, una vita in Rai. Giornalista e signore d’altri tempi. Tifava per la Roma, con i colleghi, per una vita, si vantò di aver portato Capello alla corte di Sensi, aprendo la strada alla conquista dello scudetto del 2001. Un anno prima, durante l’Europeo, venne aggredito dalla polizia olandese insieme ai colleghi Mattioli e Scarnati, ne riportò un’infiammazione cronica al trigemino. «Oggi è un giorno triste per la redazione della Domenica Sportiva. È mancato Ignazio Scardina, ex caporedattore del calcio, per molti un caro amico, per altri un collega stimato e un uomo ingiustamente accusato nel processo Calciopoli. È uscito completamente assolto. Ciao Ignazio», così lo hanno ricordato i colleghi della Rai. «L’amico, il fratello, il compagno di mille viaggi e sogni, si è arreso stanotte, dopo anni di sofferenze inenarrabili», il saluto commosso di Roberto Renga. I funerali martedì alle 12.15 a Roma, nella chiesa di Santa Chiara in piazza Giochi Delfici.

Fonte: GdS

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