Il napoletano Ciro Immobile ha un solo neo e rimpianto.
La macchia resta, non solo per sue colpe, ovvio. E’ il centravanti dell’Italia eliminata dal Mondiale in Russia, un solo gol nelle ultime undici presenze (comprese amichevoli) in azzurro, brucia il digiuno nel doppio spareggio con la Svezia. Eppure i conti non tornano. Non è possibile discutere il livello internazionale di Immobile, capocannoniere del campionato italiano con 26 gol, secondo nella classifica provvisoria della Scarpa d’Oro a pari merito con Lewandowski e Messi nella rincorsa a Salah. Quasi c’è rimasto male sabato quando Inzaghi lo ha tolto, a un quarto d’ora dalla fine della partita con il Benevento, per preservarlo. «Stia calmo, deve segnarne ancora tanti, abbiamo bisogno di altri suoi gol da qui alla fine della stagione» ha spiegato Simone. Ciro voleva incrementare il suo vantaggio su Icardi, ma era giusto risparmiarlo, almeno per pochi minuti. E’ l’unico bomber senza turnover. Questa sera guiderà la Lazio nei quarti di andata con il Salisburgo e la ribalta dell’Europa League può davvero trasformarsi nella sua rivincita. Perché ha già segnato 6 gol in 7 presenze, solo le ultime due partendo nel blocco dei titolari. Perché arrivando almeno alle semifinali potrebbe diventare il capocannoniere del torneo. Traguardo a un passo. Lo precedono soltanto Aduriz (Atletico Bilbao) a quota 8 gol e Junior Moraes (Dinamo Kiev) a 7, già eliminati. Così come sono usciti prima dei quarti Fernandes (Lokomotiv Mosca), Andrè Silva (Milan), Balotelli (Nizza), Rigoni e Kokorin (Zenit), gli altri attaccanti capaci di tirare su un bottino di 6 gol. A quota 4 inseguono Dabbur e Berisha del Salisburgo, stasera in campo all’Olimpico. Fonte: CdS