Casarin: Lo Bello e Mondonico, una chicca ed un ricordo

L’intervallo di Juve/Milan  regala alcune chicche: oltre all’aneddoto sul derby quasi saltato per sonno («erano tutti preoccupati, le squadre non mi vedevano arrivare e mica c’erano i telefonini. Ero sfinito per la mancanza di riposo, ma per fortuna pioveva: l’acqua mi svegliò»), Casarin ha altri ricordi.

Per il grande Concetto Lo Bello: «Un concentrato di talento, con lui litigai di brutto e fui anche squalificato. Ma c’era sempre rispetto. All’estero mi chiedevano solo di lui. Gli arbitri erano tutti ai suoi piedi, ma al funerale c’ero solo io».

Per Mondonico: «Bravissima persona, conosco bene la moglie. Martedì andrò a trovarlo al cimitero».

Per Howard Webb: «Il più grande arbitro degli ultimi 20 anni, italiani a parte. Ed era il più bravo perché era poco inglese: fischiava i falli».

Per il gioco effettivo: «Si arriverà ad averlo con la Var, al Mondiale 1986 uno studio giapponese ci evidenziò gare di 60’ e altre di 40’». Mazzoleni, intanto, porta a casa la sua sufficienza nonostante la rabbia di Biglia (ammonito, salterà il derby).

Ancora Casarin: «Se non ci sono episodi difficili in area può arbitrare pure mia sorella: ha 90 anni. Scherzi a parte: ha fatto il suo».

Chiusura sul futuro degli arbitri: «Il Var è un grosso aiuto: va trovato il giusto equilibrio tra fischi in campo e quelli davanti al monitor. Ma serve, eccome se serve. Quante volte avrei voluta averla ai miei tempi…».

Anche se a salvarlo dal clamoroso buco nel derby fu la mano sulla spalla di un controllore…

Fonte: gasport

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