Pro Vercelli o Pro Novellino? I giocatori dell’Avellino dovranno decidere e farlo alla svelta perché dal loro atteggiamento e dalla loro prestazione dipende il futuro dell’allenatore.
Una eventuale sconfitta sul campo della terz’ultima in classifica, provocherebbe l’amara decisione del cambio di guida tecnica. Novellino è uomo di calcio, sa bene come funzionano le cose, in casi del genere. Ed è ilprimo a volere capire se questa squadra è priva di personalità oppure di qualità, se gli attributi metaforicamente richiesti dal tecnico mancano del tutto oppure vengono tenuti gelosamente nascosti dai suoi giocatori.
E’ giunto il momento di uscire dall’equivoco e dai tentennamenti: dipende dalla prestazione di Vercelli, oltre che dal risultato. Il presidente Taccone, che ieri ha festeggiato il suo onomastico (come il tecnico…), è convinto delle potenzialità della squadra e per questo sarebbe il primo ad amareggiarsi per una decisione che diventerebbe inevitabile, in caso di risultato negativo.
Un Avellino partito benissimo in questa stagione, con 13 punti nelle prime 7 partite (media 1,85 a gara), ha poi cominciato a balbettare sul piano del gioco e dei risultati registrando una paurosa involuzione. Dalla vittoria interna contro la Pro Vercelli (24 ottobre, gol di Asencio) alla vigilia della gara in terra piemontese, sono state giocate 20partite nelle quali la squadra irpina ha messo assieme 23 punti (media di 1,15 a partita, roba da retrocessione) scivolando inesorabilmente dalle posizioni di testa a quelle di coda di una classifica che comincia a fare paura.
Vero è che, dopo la trasferta di Vercelli, sono in programma tre gare casalinghe ma l’Avellino sarà chiamato ad affrontare Parma, Bari e Perugia con il fattore campo che da tempo è andato a farsi benedire.
Novellino è consapevole di tutto questo, è il primo ad attendere una risposta seria e concreta dagli uomini che selezionerà per questa trasferta. Qualcuno è venuto meno, come Bidouai infortunatosi nei minuti iniziali della gara contro il Pescara e capitan D’Angelo che ha marcato visita. Mancherà lo squalificato attaccante Asencio, ma lì davanti il tecnico punterà sull’esperto Castaldo e ancora su Ardemagni concedendogli l’ultima possibilità per uscire dal lungo e incomprensibile letargo. Modulo non ancora stabilito: potrebbe essere un 4-3-1-2 con Gavazzi a fare da “sottopunta”, con un centrocampo robusto e una difesa molto attenta dinanzi a Lezzerini. Da decidere i componenti: Novellino lo farà all’ultimo momento, studiando con attenzione ogni scelta.Corriere dello Sport