Il suo idolo è Alessandro Nesta, ma lui, Sebastiano Luperto, sarà sempre l’Albiol di Lecce, Quello azzurro: “Un gruppo serio, coeso, capace di scherzare e di concentrarsi nel giro di un secondo”. Un esempio su tutti da seguire, proprio quello del suo sosia spagnolo: “Uomo con valori importanti, firmerei per ripetere una carriera come la sua (Ride n.d.r)”. Parla dell’ esperienza a Napoli, Luperto, di mister Sarri, dei suoi consigli e del momento dell’ Empoli. Lo fa nell’ intervista a gianlucadimarzio.com.
“Vai in una squadra che gioca un calcio simile al nostro”, gli disse Maurizio Sarri e lui ha seguito il consiglio. Ad Empoli, da qualche anno, il dogma è sempre lo stesso, mai buttare il pallone. E’ rimasto tale con Vivarini, non è cambiato nemmeno con Andreazzoli: “Un allenatore molto preparato – continua Sebastiano –fa giocare da dietro, vuole una manovra elaborata. E’ una persona onesta e leale, che dal suo arrivo ha saputo esaltare le mie caratteristiche. E’ entrato nello spogliatoio il primo giorno e ci ha detto che bisogna raggiungere il nostro obiettivo. Poche parole e tanti fatti”.
Alto più di un metro e novanta, qualche centimetro in più del suo idolo Nesta, è nato milanista, ma con gli anni è stato contagiato dalla bellezza di Napoli. L’ultimo gol una sassata da 30 metri con cui l’Empoli ha portato a casa i tre punti, un gol che avvicina l’Empoli alla A, il suo sogno. Con i toscani, o fors econ il Napoli, chissà. Magari con Albiol compagno di reparto.