Raffaele Longo, doppio ex della sfida col Genoa, non crede in un campionato già deciso: «Può sembrare così ma la Juve non ha vinto»
Guai perdere di vista la realtà: lo consigliano in molti e lo fa anche Raffaele Longo, anni 40, ex centrocampista di Napoli (dal 1994 al 1998) e Genoa (2006/07), tifoso azzurro con un sogno nel cuore e la lucidità necessaria per ritenere straordinaria, comunque andrà, questa stagione da record. «Gli ultimi risultati hanno portato i tifosi a deprimersi un po’, ma sbagliano se credono che lo scudetto sia già della Juventus. Certo, ora il Napoli non potrà più sbagliare, ma ci sono ancora dieci partite e sono tutte da vivere con fiducia, consapevoli del capolavoro di Sarri».
Qual è la ricetta per lo scudetto? «Vincere a Torino contro la Juventus e sperare che i bianconeri facciano un altro passo falso in una delle due trasferte tra Roma e Milano. Il Napoli dovrà essere perfetto e, soprattutto, dovrà crederci fino alla fine. Sarà difficile, ma non impossibile. Lo scudetto è il sogno di tutti, anche il mio».
Si può essere delusi per uno 0- 0 contro l’Inter a San Siro? «Ero a Milano ma sembrava di essere al San Paolo. Mai vista una squadra come l’Inter giocare così. Tutti in difesa, ripartivano solo in contropiede. Da quando sono bambino, questo è il più bel Napoli di sempre. Quello di Maradona aveva i campioni ma questo viene rispettato da tutti in maniera clamorosa, anche quando gioca in trasferta. I tifosi devono essere orgogliosi di quello che stanno vivendo. Poi, ovvio, tutti vogliono vincere, ma la Juve è il Bayern Monaco d’Italia ed anzi complimenti al Napoli per aver tenuto ancora vivo un campionato che, altrimenti, considerando la forza dei bianconeri, sarebbe finito già da un pezzo».
Cosa c’è da temere di questo Genoa, domani sera? «Bisognerà stare attenti, sarà una partita insidiosa. Loro giocheranno in difesa, si chiuderanno per poi ripartire. Probabilmente la Juve vincerà con la Spal, dunque il Napoli avrà l’obbligo di vincere e dovrà sbloccare subito la partita. L’importante sarà non innervosirsi: se dopo venti minuti il risultato non cambia, i tifosi siano sempre al fianco della squadra e il Napoli giochi come sa, con tranquillità ».
Le piace Perin? «Certo che sì, l’ho avuto giovanissimo a Pescara, con Bergodi in panchina. Parliamo di un portiere bravo, reattivo, tra i migliori giovani italiani in circolazione. Pur non avendo gli stessi piedi di Reina, ha spalle larghe e qualità per raccogliere la sua eredità».
E Torreira della Samdporia? «Fortissimo, mi ricorda Pizarro. Tecnicamente è bravissimo e, pur non essendo molto alto, è anche deciso nei contrasti. Un centrocampista completo. Per il Napoli sarebbe un ottimo colpo, ma ad una sola condizione ».
Quale? «Che arrivi e venga affiancato a Jorginho, non per sostituirlo. Se il Napoli acquista Torreira e cede l’italo-brasiliano, allora cambierà poco. Le grandi squadre devono alternare più giocatori nei ruoli chiave».
Fonte: Il Roma