La vita nel mondo del calcio, ma non solo. Di tutto un po’ nel libro di Franco Carraro «Mai dopo le ventitré» (Rizzoli) scritto con Emanuela Audisio.
«Ho sofferto tanto per aver preso delle decisioni sgradevoli per il Napoli, ma io ho solo cercato di applicare il regolamento. È stato brutto e molto difficile non poter più venire da queste parti ed ora sono davvero felice di poterci essere», ha detto Carraro, quattordici anni fa presidente della Figc. Il suo è un libro che spazia. Raccontandosi a tutto tondo, tra gioie e dolori, ma anche tra i tanti amici che hanno caratterizzato la sua vita.
Tra questi, certamente l’ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino, intervenuto anche lui all’evento di ieri. «Franco è innanzitutto un amico. E ci sono tanti episodi che potrei raccontare della nostra amicizia. Come quando non ero più presidente del Napoli ed ero intenzionato a comprare un’altra squadra. Mi chiamò subito per dirmi che non avrei mai potuto tradire la mia napoletanità». E poi ancora. «Ha anche provato a farmi riprendere il Napoli dopo il fallimento. Ma in quel caso io feci finta di non capire la sua offerta». Amici veri, amici sinceri. «In realtà provò anche a farmi vendere Antonio Juliano al Milan, ma io non l’ho mai preso in considerazione».
Un rapporto che si è consolidato nel tempo e che è stato caratterizzato anche dall’intromissione nella trattativa per Savoldi, il bomber acquistato per due miliardi di lire nel 75. «Il presidente del Bologna diceva che non avevo abbastanza soldi – ha aggiunto Ferlaino – e dopo aver firmato il contratto mi ha anche minacciato con una pistola. Alla fine fu Franco a intervenire: il prezzo scese ma dovetti cedere Clerici al Bologna. In compenso mi ha salvato la vita».
Fonte: Il Mattino