C. Ferrara: “Scudetto? Auguro ad Insigne di provare la gioia che provai io”

C. Ferrara: “Scudetto? Auguro ad Insigne di provare la gioia che provai io”

Lui sa come si fa. Ciro Ferrara, intervistato da “il Mattino”, di scudetti ne ha vinti sette: due con il Napoli e cinque con la Juve, le due squadre che si stanno giocando il titolo. «I successi sono tutti belli, fanno parte della tua carriera. Il primo, però, come si dice, non si scorda mai: a Napoli ero giovane, il primo scudetto fu per me la prima grande vittoria ed ebbi l’enorme soddisfazione di centrarla con la squadra della mia città».

Il Napoli ora è a meno quattro dalla Juve: ci può ancora credere? «Ci deve assolutamente credere: i numeri dicono che ci sono ancora possibilità importanti. Un ulteriore salto di qualità sta proprio lì, il Napoli non deve demoralizzarsi e continuare a rendere la vita difficile come ha fatto fino ad adesso alla Juve».

Ma ora il destino è nelle mani della Juve. «Sì, questo è vero. Ma nel calcio non ci sono squadre infallibili. Questo vale per il Napoli, il Real Madrid, il Barcellona e vale anche per la Juve».

La serie di vittorie consecutive dei bianconeri però è impressionante. «Visti questi risultati un passo falso della Juve sembra impossibile ma sembrava così anche per il Napoli è invece è successo. Detto ciò, gli azzurri devono pensare a se stessi e hanno la possibilità di lottare fino in fondo: mollare in questo momento sarebbe da folli anche perché resterebbero negli occhi le ultime partite. Il lavoro svolto da Sarri e dalla squadra è stato qualcosa di eccezionale e il Napoli merita di chiudere alla grande e senza rimpianti».

La Juve mentalmente è più abituata ma il Napoli quest’anno è cresciuto molto anche in questo senso: è la testa che fa la differenza? «La Juve è abituata a stare dietro e a non scoraggiarsi e a stare davanti senza subire le pressioni, ha una mentalità consolidata dalla storia. Il Napoli ha avuto il merito di tenere un campionato combattuto fino a questo momento e deve continuare così. Mancano dieci partite e ci sono ancora ostacoli da superare per tutte e due».

E c’è lo scontro diretto a Torino: si deciderà tutto lì? «Lo scudetto passerà da quella sfida: il Napoli dovrà andare lì a vincere».

Come si vince lo scontro diretto a Torino?
«Ci vuole la partita perfetta del Napoli e nello stesso tempo la Juve dovrà sbagliare qualcosa. Il fatto che il percorso degli azzurri finora sia stato migliore in trasferta rispetto alle partite in casa potrà aumentare le chance della squadra di Sarri. Ma manca ancora tempo per quella sfida: adesso c’è da vincere la partita contro il Genoa e poi bisognerà pensare a quella successiva».

Perché il Napoli deve crederci?«Ribalto la domanda: perché il Napoli non deve crederci? Tutto è ancora aperto, tutto può ancora succedere».

Quanto può influire la fatica di Champions sulla Juve? «La Champions toglie energie ma la Juve ha una rosa tale che può gestire più competizioni e lo ha già dimostrato arrivando per due volte in finale Champions nello stesso anno in cui ha vinto lo scudetto. Può diventare penalizzante nel momento in cui hai dei giocatori infortunati e quelli che potrebbero riposare sono poi costretti ad un supplemento di fatica».

L’eventuale semifinale d’andata capiterebbe dopo Juve-Napoli e prima di Juve-Inter: potrebbe pesare sui bianconeri? «Intanto ci sono i quarti di finale e comunque il peso si sentirebbe se la partita con il Napoli capitasse dopo la gara di Champions. Così no, perché Allegri in queste due partite si affiderebbe alla squadra migliore senza fare turnover. Eventualmente cambierebbe qualcosa contro l’Inter».

Come si vincono gli scudetti?
«Con la continuità, devi sbagliare il meno possibile. Il campionato di Juve e Napoli in questo senso è stato incredibile, i numeri sono spaventosi, non si era mai visto qualcosa di simile».

Quale errore in questo momento non deve commettere il Napoli? «Non deve demoralizzarsi e continuare ad avere un atteggiamento positivo fino alla fine. Davvero è difficile muovere delle critiche a questi ragazzi per quanto stanno facendo: la qualità del gioco del Napoli è quella che spicca di più in Italia e rappresenta anche una delle migliori espressioni a livello europeo».

La filosofia del bel gioco di Sarri e quella della maggiore concretezza di Allegri: si può vincere con entrambe? «Al successo ci puoi arrivare in più modi. Le filosofie di Allegri e Sarri sono diverse e tutte e due efficaci: vedremo alla fine chi centrerà l’obiettivo».

I singoli che possono fare la differenza: Higuain e Dybala da una parte, Insigne e Mertens dall’altra? «Sia Juve che Napoli hanno due attacchi fortissimi e con grande qualità. Non credo però che un giocatore solo possa essere determinante: la differenza la faranno le squadre come collettivo, tutti dovranno essere al meglio, ruolo per ruolo. Al reparto difensivo della Juve è difficilissimo far gol ma anche il Napoli è cresciuto. In questo momento ho visto un pizzico in difficoltà le due linee di centrocampo, forse in questa fase è emerso un filino di stanchezza».

Ma la Juve comunque ha incassato quattro gol in meno: vale sempre la logica che alla fine vince chi subisce meno gol? «Per il Napoli la partita contro la Roma è stata decisamente particolare: ha tirato tantissimo in porta e ha pagato a caro prezzo qualche errore e le grandi giocate degli avversari. Una volta può succedere, la squadra di Sarri difende di reparto ed è cresciuta. La Juve è insuperabile nei duelli individuali. Comunque qualche volta lo scudetto lo vince anche chi non prende meno gol: a me è successo».

Da napoletano a napoletano: lei ha vinto lo scudetto, ora se lo sta giocando Insigne. «È una gioia che ho provato sulla mia pelle. Vincere a Napoli da napoletano è qualcosa di unico e auguro a Insigne di vivere la stessa emozione».

La Redazione

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