Luigi Necco, grande giornalista napoletano, è stato colui che raccontava per 90° Minuto le gesta del Napoli di Maradona. Necco ha vissuto come cronista gli anni degli scudetti. Tutti lo ricordano con grande affetto, e tristezza. La sua morte, ieri, ha lasciato tutti senza parole.
Anzi, l’ex capitano del Napoli, Beppe Bruscolotti, qualcosa ha voluta dirla in sua memoria. Il mitico capitano ha parlato a La Gazzetta dello Sport di Luigi Necco.
Giuseppe Bruscolotti, cosa ha rappresentato Luigi Necco per il suo Napoli che nel 1986-87 vinse scudetto e Coppa Italia?
«Per tutti era motivo di orgoglio che fosse lui, un uomo colto e simpatico, a raccontare le nostre imprese. Allora i rapporti tra i giornalisti ed i calciatori erano quotidiani, Necco faceva parte del gruppo. L’appuntamento con Novantesimo Minuto era un rito».
Aneddoti particolari legati a Necco che le vengono in mente?
«Quel suo modo di salutare, “Milano chiama e Napoli risponde”, era diventato un po’ il motto dello spogliatoio, serviva a caricarci. E poi vedere quel gesto con la mano che richiamava il numero delle reti che avevamo segnato, che soddisfazione e che eleganza».
Insomma, se ne è andato un pezzo di storia di Napoli e del Napoli?
«Assolutamente si. Necco e Carlo Iuliano, lo storico addetto stampa, sono stati due mostri sacri del giornalismo. Io, finito di giocare al San Paolo, correvo a casa per vedere le immagini delle altre partite e gustarmi il commento della nostra a Novantesimo Minuto. Ricordi indelebili».