Dopo la gara di Cagliari, anche il tecnico laziale, Simone Inzaghi, aveva espresso dubbi e malcontento per l’utilizzo del Var e le decisioni arbitrali prese nei confronti della propria squadra. Stamattina ne parla anche Igli Tare ai microfoni del CdS:
Igli Tare, qual è il sentimento della Lazio dopo quanto accaduto a Cagliari? «A che serve parlare? L’uso del Var nei nostri confronti è sotto gli occhi di tutti. Non chiediamo favori o compensazioni, ma solo rispetto. Non abbiamo rubato niente, ci siamo meritati tutto e guadagnato questa posizione in classifica sul campo. Siamo amareggiati, delusi, stanchi. Stiamo andando avanti anche se non è facile parlare di calcio, di tattica o di altro con i nostri giocatori. La squadra fa fatica sul campo ad accettare alcune situazioni. Ci sono stati degli episodi e delle partite condizionate dagli errori».
Avete protestato e parlato con Guida. Cosa vi ha risposto l’arbitro? «Secondo lui, ci ha detto, non esistevano dubbi. Non era rigore».
Perché? «Lo ha giustificato parlando di simulazione. Immobile avrebbe simulato la caduta».
Allora perché non lo ha ammonito per simulazione? Guida ha tirato fuori il cartellino giallo per proteste nei confronti di Immobile. «Non c’è dubbio. Se pensava fosse stata simulazione, doveva ammonirlo per quel motivo e non per proteste. Ci sono tante situazioni che non hanno una logica. Prendete il rigore concesso al Cagliari. Il Var, sostiene il protocollo, interviene alla fine di un’azione e prima che riprenda il gioco, quando la palla è ferma per un angolo o un calcio di punizione. In questo caso, invece, Guida è stato fermato da Gavillucci durante il gioco ed è stato concesso il rigore. La palla era in movimento».
Come si fa così ad andare avanti? «Non lo so. Noi siamo stanchi di parlarne. Non lo abbiamo fatto dopo la partita con la Juve, una delle più belle giocate in questa stagione, nonostante ci fosse un rigore clamoroso. Perché l’intervento di Benatia su Leiva era evidente. Siamo stati danneggiati anche una settimana fa. Ora lo riconoscono e lo ammettono anche operatori o esperti che non hanno mai avuto in simpatia la Lazio. Siamo danneggiati. E’ sotto gli occhi di tutti».
Sono tanti gli episodi e pesano sul campionato. «Il Var ci ha tolto tanto in classifica. Io dico minimo 12 punti. Vogliamo dire solo 6? Bene, diciamo che sono stati persi sei punti a causa di interpretazioni sbagliate e di errori dimostrati dalla tv, come il gol con il braccio di Cutrone durante la partita con il Milan. La posizione della Lazio oggi sarebbe diversa, non dico Champions sicura, ma quasi. Così si sta falsando il nostro campionato».
Con quei punti, la Lazio avrebbe potuto gestire in modo diverso un periodo di flessione. «Lo dicevo due o tre mesi fa. Tra novembre e dicembre siamo stati penalizzati in modo evidente. Quattro partite, una dietro l’altra, in cui la Lazio è stata danneggiata e abbiamo perso le distanze dalla vetta e da Napoli e Juve. Eravamo a tre punti dal primo posto, si parlava di scudetto. Siamo stati rallentati, ora siamo quarti, in corsa con le altre. Ma c’è stato un handicap. Il campionato, lo dico con chiarezza, è stato totalmente falsato. E non c’è buona fede».
Gli arbitri ce l’hanno con la Lazio? Vogliono colpire Lotito e non farvi andare in Champions? Perché sta succedendo tutto questo? Vi siete dati una spiegazione? «Vi siete già detti tutto da soli… Non c’è molto altro da aggiungere. Noi ci sentiamo colpiti e ogni volta che la Lazio si trova in alto qualcosa succede».
Come si fa a convincere la squadra a insistere inseguendo il traguardo della Champions nonostante tutto quello che sta succedendo? «La nostra forza è fuori discussione e lo dico nel momento in cui non sono arrivati alcuni risultati. La flessione della Lazio è mentale, non fisica. Questi episodi hanno contribuito a togliere energie psichiche, ma lottare per la Champions è una delle cose più belle che possano capitare. Le motivazioni ci sono e resteranno. Era un traguardo a cui nessuno poteva pensare all’inizio della stagione. Ci ritroviamo ad essere tra le due o tre migliori squadre del campionato. Vogliamo restarci. Sarebbe un traguardo meritato».
A proposito di forza mentale, complimenti per l’acquisto di Leiva. Anche a Cagliari tra i migliori. «E’ uno dei più grandi acquisti che la Lazio sia riuscita a chiudere, ma aggiungo che Luiz Felipe diventerà un grandissimo difensore, uno dei più forti in Italia».
A dieci giornate dalla fine del campionato, quante possibilità dà alla Lazio di chiudere terza o quarta e con la qualificazione Champions? «Attualmente siamo quarti. Non me la sento di dare percentuali, ma se lo vogliamo tutti, se continuiamo a lottare e correre, sono convinto che la Lazio nonostante le difficoltà possa raggiungere un risultato che sarebbe meritato e che continuiamo a sognare. La qualità c’è. Alla fine, in fondo al mio cuore, penso riusciremo a farcela».