Cambia il mercato. Finisce il giorno prima che parta il campionato ad agosto e che riparta a gennaio. Una decisione che il mondo del calcio accoglie in termini del tutto positivi. Il pensiero lo sintetizza uno dei dirigenti italiani storici, Giorgio Perinetti: oggi dg del Genoa oltre che consigliere dell’Adise, l’associazione italiana dei ds. Sei mesi fa, proprio il presidente dell’Adise Marotta – l’ad della Juventus – aveva auspicato un mercato più corto coadiuvato dal pensiero concorde dei colleghi presenti.
Allora, Perinetti, il mercato più corto chi accontenta?
«Io direi tutti. Perché l’istanza forte è arrivata dagli allenatori: e io ricordo Allegri e Mourinho tra gli assertori più convinti. Ma alla fine è stata recepita e condivisa dalle varie componenti. E le dico una cosa: proprio da voi al Corriere dello Sport-Stadio, in un forum di qualche anno fa (era la fine del 2014), questo tipo di riflessione era già stata fatta dai presenti».
La Premier si era già mossa in tal senso tre-quattro mesi fa…
«La Premier è un passo avanti a tutti e lo hanno dimostrato anche in questo caso. Ma io dico che è stato importante arrivare alla stessa determinazione anche da noi».
Gli inglesi hanno cancellato anche il finale alle 23. Giusto?
«Ma sì. Ed è auspicabile che in sede di stesura ufficiale di tutto accada lo stesso da noi. Con la chiusura alla vigilia del campionato non credo abbia un senso discutere di una trattativa fino alle 11 di sera».
In conclusione ravvede qualche tipo di problema rispetto a all’anticipo della chiusura del periodo di trattative?
«Nessuno, se non un aspetto al quale si dovrà pensare per uniformare il mercato con le date degli altri campionati. Intendo dire che con la B e la Lega Pro che partono dopo bisognerà lasciare la chance del mercato solo in uscita dalla A verso questi campionati. Accadeva così anche quando il mercato chiudeva a luglio, un bel po’ di anni fa: c’era la settimana in più per la serie C».
Fonte: C dS