Diego si aggiustava la palla e il portiere la raccoglieva. La Pulce controlla l’angolo e di solito non ce n’ è per nessuno. Lo ha detto chiaramente Diego Pablo Simeone, dopo la sconfitta di misura inferta dal Barca all’ Atletico Madrid: «Sono convinto che se Messi avesse indossato la nostra maglia avremmo vinto noi». Le parabole da cineteca si infilano negli angolini alti, agli incroci, negli anfratti bassi… Possibile, sì, possibile, perchè ad insegnare a Messi come si fa, ci ha pensato il più geniale prestigiatore che abbia mai calpestato un prato verde.
Lo racconta Fernando Signorini. Marsiglia, vigilia dell’ amichevole tra Francia e Albiceleste, febbraio 2009. I protagonisti sono il testimone oculare Signorini, appunto, Messi e l’allora ct Maradona. «Mi dirigo verso Diego e, in quel momento vedo che Leo prende la palla, la piazza fuori area e calcia verso la porta. La sfera finisce fuori. Tre metri alta e tre metri alla sinistra. Leo, con un gesto molto infastidito, si gira e si dirige verso gli spogliatoi». A questo punto interviene Maradona, che trasmette il suo verbo. «Ascoltami – l’esordio – quando colpisci la palla, non ritrarre il piede così rapidamente, perché in questo modo lei non riesce a capire quello che vuoi da lei. Bisogna trattarla con più delicatezza. È necessario far capire alla palla cosa vuoi che faccia».
Lezione appresa a dovere, visto che prima di quella data Messi aveva realizzato in carriera un unico gol a palla ferma, le altre 38 prodezze sono arrivate tutte dopo la chiacchierata con Dieguito. Forse Maradona doveva fargli una lezione pure sui rigori. Leo ne ha sbagliati ben 22 su 100. La differenza tra maestro e alliveo, è anche qui.
CdS