L’opinione di Raffaele Auriemma
“l cuore ha ragioni, che la ragione non conosce. Per questo motivo lo scudetto non è perso, però lo scivolone patito con la Roma ci costringe a essere strategici, calcolando che col Milan (all’Allianz) e la Roma stessa (all’Olimpico), la Juventus potrebbe conoscere nuovamente quella sconfitta che ha smesso di frequentare dal 19 novembre. Poi, lo scontro diretto del 22 aprile dirà se il Napoli si è costruito una scorza più solida rispetto a quando si faceva battere all’88’ di un’altra gara-scudetto. Ormai è chiaro che tutto sarà deciso in quei fatidici, forse drammatici 90 minuti. Lo sa Napoli e lo sa pure quella Napoli che, dopo il 2-4 del San Paolo, coniuga al passato un titolo che sabato sembrava già nostro. Il sentimento pessimistico nasce guardando il punteggio e non gli episodi di una gara stregata. In 3 gol su 4 si è ritrovato suo malgrado coinvolto uno dei calciatori che hanno reso di più: Mario Rui. Sul cross di Ünder la sua deviazione ha prodotto l’1-1, sull’azione dell1-3 inciampa proprio mentre sta per contrastare Dzeko, sull’1-4 colpisce col tacco un pallone che, in mezzo a 4 azzurri, va sui piedi di Perotti. E’ “la sfiga”, quell’imponderabile che nel calcio assume contorni ancora più paradossali. Il Napoli non aveva vinto lo scudetto prima del match con la Roma e non lo ha perso dopo quel 2-4, la squadra è viva, protagonista di un rendimento misterioso rispetto a club che hanno speso centinaia di milioni per rinforzare l’organico. Il Napoli no, dopo il campionato scorso ha dato vita a una doppia campagna acquisti risibile: Rui preso a 9 milioni dalla Roma e Ounas (ha giocato 332 minuti) per 14 dal Bordeaux, mentre a gennaio sono arrivati Machach e Milic a zero euro. Basta. Eppure il Napoli sta facendo molto più del reale valore tecnico, rimasto immutato rispetto alla scorsa stagione, quando la Juve era prima a 67 punti (56 gol fatti, 18 subiti), la Roma seconda a 59 (58 e 25) e gli azzurri terzi a 57 (62 e 30). Oggi il Napoli, potenzialmente ancora in testa, si è migliorato di 12 punti e ne ha 2 in più della Juventus che aveva accumulato un vantaggio sulla seconda di 9 lunghezze. E’ clamoroso, inspiegabile anche agli occhi di Madame che, unica in Europa, ha subito un gol nelle ultime 13 sfide di campionato, mentre nelle prime 13 ne aveva presi 14. Un rendimento disumano, rispetto al quale la testa ci suggerisce che non ce la faremo, ma il cuore ci impone di crederci fino alla fine”.
Fonte: CdS