Reina – ei fu siccome immobile…
A dire il vero non è particolarmente colpevole, però poteva evitare di comportarsi come le statue equestri di Piazza Plebiscito sui primi due goal.
È vero pure che se si fosse buttato con la stessa reattività del terzo non è che sarebbe cambiato molto, ma a me hanno fatto rabbia assai i primi due. 5.5
Hysaj – mi aspettavo che con Perotti e Kolarov come dirimpettaio facesse una figura peggiore, invece l’albanese tiene duro, anche se ogni contropiede della Roma lo vede in affanno come me quando mi devo abbottonare i polsini delle camicie.
Fa anche un bel salvataggio, ma è troppo poco per un sei pieno. 5.5
Albiol -mi ha deluso più degli altri lo ammetto, come un amico che apprezzi e di cui ti fidi, ma che da un momento all’altro sparisce perché ti deve 15 euro.
Perde il duello con Dzeko in modo imbarazzante e qualcuno dice che sul primo goal è anche troppo lento nel mettere in fuorigioco Under. Voglio essere buono e gli metto 5
Koulibaly -non lo so. Cioè, cosa possiamo dirgli in effetti? Lui il suo lo fa, copre, anticipa e randella con cognizione di causa, ma sono i compagni a tradirlo. Ti sono vicino Kalidou, è brutto essere tradito da chi ti fidi, a me è capitato con Albiol. 6
M. Rui – sfortunato quando una sua deviazione trasforma un innocuo tiro nel pallonetto del secolo dopo che si era reso protagonista di un assist davvero bello per Insigne, dopo sette minuti praticamente, è già croce e delizia di noi tifosi. Con il passare del tempo la sua prestazione diventa altalenante, cioè dondola da una figura retorica di terzino di spinta a una imbarazzante in fase difensiva, con Under che spesso lo salta senza difficoltà.
Sul terzo goal si fa pure superare con troppa facilità da Dzeko, e chiude con l’errore sul quarto goal, quando fa un assist veramente bello ( di tacco, il fenomeno!) per Perotti.
Se avesse fatto un altro errore le Forze dell’ordine presenti a bordo campo lo avrebbero dovuto arrestare. 4.5
Jorginho – tralasciando il fatto che il primo goal parte da un suo errore a centrocampo, per il resto della partita sbaglia spesso scelta, un po’ come quando tra i caselli della tangenziale, chissà perché, ti ritrovi sempre a scegliere quello più lento.
Passaggi errati, lanci nel vuoto cosmico o semplici errori di misura, lui li fa tutti. 5
Allan – lui non si tira mai indietro e spesso è quello, insieme ad Insigne, che suona la carica. Purtroppo la tromba da cui suona stasera è stonata e, complici anche alcuni compagni in versione horror non può fare di più. Mi dispiace anche per lui, che comunque la sua partita tutta cuore, cazzimma e corsa, la gioca.
Grazie comunque piccolo brasiliano, apprezzo lo sforzo. 5.5
Zielinski – ogni tanto si ricorda che se si ritrova in calzoncini e calzettoni è perché, probabilmente, lo hanno messo lì per giocare, e allora lo fa. Male, ma lo fa. Dove si nasconda per buona parte della sua partita, invece quando non è impegnato a correre e muoversi senza costrutto, non è dato saperlo. Non si può giudicare una prestazione in cui ha toccato meno palloni di un raccattapalle qualunque a bordo campo. Gli do’ 5, per la presenza/assenza.
Mertens – il belga c’è. Un po’ sfortunato quando un suo tiro finisce a due passi dal palo, o quando un altro viene salvato sulla linea e, anche se spesso si lancia in dribbling impossibili al limite dell’area contro tre o più avversari incaponendosi inutilmente come il sottoscritto nel voler cercare di insegnare ai figli a non mangiare come dei cavernicoli, non si può dire che abbia giocato male. Considerando che ha pure segnato.
In più ha mostrato anche un certo coraggio quando è andato ad affrontare faccia a pancia il romanista Fazio.
Callejon – in due identiche occasioni riesce ad inserirsi dentro agli slip avversari mettendo due splendide palle per Insigne dimostrando che quando gioca per gli altri è il solito fenomeno.
Quando invece tocca a lui tirare, spara alla rotonda Diaz una buona opportunità, guadagnandosi la sua bella dose di imprecazioni parzialmente divise con il palo che colpisce da calcio d’angolo.
Alla distanza cala ma finché lo cercano, lo spagnolo gioca con intelligenza. Un 5.5 giusto perché quel tiro mi ha deluso.
Insigne – il suo talento, la sua caparbietà e la sua innata classe, in mezzo a tanti compagni che sembravano partecipare ad una gita dell’Inps a Telese, lo pongono di diritto sul trono del migliore in campo.
Purtroppo non basta da solo a evitare una cocente sconfitta, anche perché trova sulla sua strada il miglior portiere del campionato, un po’ di sfortuna e poco aiuto da parte dei compagni. Anche se la sua prestazione si perderà per sempre nei meandri di una partita persa, lo voglio ringraziare comunque.
Grazie veramente Lorenzo, ci inorgoglisce essere napoletani come te. 7
Che dire, giornate di M. ne abbiamo già vissute, ma questa si pone di diritto tra quelle più scottanti, considerando soprattutto il risultato, ai confini della realtà, di quelli là.
Speriamo solo che Sarri riesca a ricucire i pezzi di questa Caporetto, facendo capire ai suoi che non è finito nulla ma che il sogno è ancora vivo e vegeto. Anche se un po’ sbiadito.
Comunque, Forza Napoli.Sempre
A cura di Vincenzo De Lillo